Il Venezuela sembra essere sempre più sull’orlo della guerra civile da quando, lo scorso 4 aprile, sono iniziate le manifestazioni contro il governo di Nicolas Maduro. Situazione che sembra senza soluzione, anzi con il passare delle ore degenera in una rivolta sociale che non riesce ad essere controllata né dal governo né dalle altre forze politiche.
Il ritiro dall’Osa
E mentre continuano gli scontri in tutto il Paese, il presidente Nicolas Maduro, attraverso il ministro degli Esteri di Caracas, ha minacciato il ritiro dall’Organizzazione degli Stati Americani se i ministri degli Esteri dei 16 Paesi che compongono l’organismo si riuniranno per discutere della situazione del Venezuela senza dichiarare sostegno al governo.
La situazione è allarmante
Ma minacce a parte, la situazione all’interno dei confini del Venezuela è divenuta così preoccupante e allarmante che lo stesso Maduro sta cercando di riattivare le trattative con l’opposizione che, dopo tre settimane di proteste, è riuscita a far scendere in strada 6 milioni di persone in un solo giorno su una popolazione di 30 milioni di abitanti.
Il bilancio delle vittime sale a 30
E mentre le piazze di Caracas e nelle altre principali città continuano a fare da teatro a scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, il numero delle vittime è salito a quota 30. Il bilancio è stato fornito dalla procuratrice generale, Luis Ortega Diaz, che ha denunciato anche molti casi di arresti irregolari, come i 38 oppositori fermati dalla Guardia Nazionale nello Stato di Nueva Esparta, che comprende le isole al largo del mare Caraibico.
Probabile la mediazione del Vaticano
E mentre il leader dell’opposizione venezuelana, Henrique Capriles, ha chiesto a Papa Francesco un “po’ più di attenzione” riguardo alla situazione nel Paese, la ministra degli esteri argentina, Susana Malcorra, lo scorso venerdì avrebbe parlato a lungo con il Pontefice della crisi che continua a dilagare a Caracas e avrebbe raccolto la sua disponibilità “a dare qualche forma di appoggio” al dialogo fra opposizione e governo. Dal Vaticano, però, avrebbero sottolineato che la mediazione inizierebbe solo a condizione che il governo di Nicolas Maduro accetti le condizioni fissate dal cardinale Pietro Parolin. Il Segretario di Stato, lo scorso dicembre, con una lettera trasmessa a Maduro, aveva per la Santa Sede inviato quattro richieste al governo venezuelano: il via libera per l’arrivo degli aiuti umanitari, un calendario per le elezioni, la restituzione delle prerogative al Parlamento e la scarcerazione dei prigionieri politici.
Una nuova manifestazione a Caracas
Per oggi inoltre è prevista a Caracas una nuova marcia dell’opposizione, l’undicesima dall’inizio delle proteste. Come nelle altre occasioni il corteo si dirigerà verso il centro della città. Una zona proibita che il governo difende con le autoblindo e i lacrimogeni della Guardia Nazionale.