Dopo la revoca da parte della Casa Bianca della direttiva che concedeva ai transgender di usare i bagni delle scuole a loro scelta, decreto promosso dall’ex presidente Barack Obama, l’attorney general Jeff Sessions ha ritirato l’ordine della precedente amministrazione di ridurre gradualmente il numero di contratti con gli operatori privati di carceri, ritenendo che impedisca di soddisfare le esigenze della popolazione carceraria.
Le carceri private sono le più pericolose
L’amministrazione Obama arrivò alla decisione di ridurre le prigioni private dopo i risultati di un’indagine, resi pubblici lo scorso anno, che le indicavano come le più pericolose. Nel report, inoltre, veniva messo in luce che nelle carceri “private” si verificano più incidenti legati alla sicurezza e incolumità dei detenuti. Immediate le reazioni dei difensori dei diritti umani, secondo cui la detenzione è una responsabilità sociale e non può essere affidata a società basate sul profitto che prosperano su condizioni inumane.
La popolazione carceraria negli Usa
Negli Stati Uniti ci sono circa 2,2 milioni di detenuti, l’8,7% è recluso in carceri private. Dal 1990 al 2010 questi detenuti sono aumentati del 1600 per cento. Tra il 2000 e il 2010 il numero di queste prigioni è raddoppiato. Ce ne sono 138, con 133 mila detenuti e sono diffuse in tutto il Paese. Le due più grandi società – Correction Corp of America e Geo Group – nel 2015 hanno incassato 3,3 miliardi di dollari. Se invece si considerano anche le prigioni più piccole, il giro di affari sale fino a 5 miliardi di dollari.