Nuovi passi di avvicinamento tra Usa e Russia, a pochi giorni dall’insediamento alla Casa Bianca del neo presidente statunitense Donald Trump, previsto il 20 gennaio 2017, alla scadenza del secondo mandato di Barack Obama.
Il Cremlino ha formalmente invitato l’amministrazione del magnate newyorkese a unirsi ai negoziati di pace sulla Siria che si svolgeranno ad Astana (in Kazakistan) il prossimo 23 gennaio. Al tavolo dei negoziati saranno seduti anche i leader di Iran e Turchia e tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano, a eccezione dei fondamentalisti islamici. L’8 febbraio avverranno invece a Ginevra i colloqui con la presenza dell’inviato speciale dell’Onu sulla Siria, Staffan de Mistura.
L’invito allargato agli Usa, che combattono in Siria contro le postazioni del Califfato al fianco della coalizione internazionale, è stato pubblicato dal Washington Post che cita fonti del transition team del presidente eletto. L’invito sarebbe arrivato nel corso di una telefonata del 28 dicembre scorso avvenuta tra Michael Flynn, nominato da Trump consigliere per la sicurezza nazionale, e l’ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislak.
L’avvicinamento delle due superpotenze mondiali prosegue con le ultimissime di Donald Trump che, nel giorno in cui il Senato annuncia un’inchiesta sui presunti legami con la Russia di persone coinvolte nella campagna elettorale, si è detto pronto a eliminare le sanzioni verso la Russia, a partire dalle ultime varate dall’amministrazione Obama a dicembre in risposta ai cyberattacchi, se Mosca si “dimostrerà collaborativa” nella lotta al terrorismo.
Il 45º presidente Usa lo ha rivelato durante un’intervista al Wall Street Journal, spiegando comunque come intenda mantenere intatte le sanzioni “almeno per un periodo di tempo”. Ma a un certo punto questa scelta potrebbe essere rivista: “Se Mosca ci aiuterà sul serio, perché dovremmo imporre restrizioni se qualcuno fa veramente grandi cose?”. Trump si è detto anche pronto a incontrare Vladimir Putin dopo il giuramento del 20 gennaio: “So che vorrebbero l’incontro e per me va benissimo”.
In merito all’indagine del Senato americano, il repubblicano Richard Burr e il vice presidente, il democratico Mark Warner, in una nota congiunta hanno indicato che l’inchiesta “prenderà in esame le preoccupazioni del controspionaggio relative alla Russia e alle elezioni Usa 2016, contemplando ogni informazione riguardante i legami tra la Russia ed individui collegati alle campagne politiche”.