Con poche ma chiare parole, riportate in una nota dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, è stata annunciata la rimozione di James Comey dal suo ruolo di direttore del Federal bureau investigation (Fbi): “Il presidente Donald J. Trump – si legge nel comunicato – ha informato il direttore della Fbi James Comey che il suo incarico è concluso e pertanto è rimosso. Il presidente ha agito in base alle chiare raccomandazioni sia del vice ministro della Giustizia Rod Rosenstein che del ministro Jeff Session”. La notizia è senza precedenti nella storia degli Stati Uniti: il mandato del direttore dell’ente investigativo degli States sarebbe scaduto soltanto nel 2023. Come riportato ancora nella nota, la ricerca di un sostituto di Comey inizierà nell’immediato.
Comey e il caso mail
L’ormai ex direttore della Fbi, 56 anni, ricopriva tale ruolo dal 2013, con nomina conferita dall’allora presidente Barack Obama. Nell’ultimo periodo, il suo lavoro verteva in modo concreto sulle indagini relative alle connessioni fra fonti russe e membri dello staff interno di Trump, nell’ambito del caso Russiagate. Nell’ottobre scorso, il suo nome era finito al centro di numerose polemiche avanzate dall’ala democratica, in piena corsa alla Casa Bianca: in quel mese, a una manciata di giorni dalle elezioni dell’8 novembre, Comey rivelò il riscontro di ulteriore corrispondenza di posta elettronica riconducibile alla candidata Hillary Clinton (l’indagine sull’uso di un account privato risaliva al periodo in cui l’ex first lady ricopriva il ruolo di Segretario di Stato), salvo poi affermare che non vi era rilevanza penale in proposito: la vicenda si era velocemente conclusa con l’archiviazione (come nel caso precedente).
Trump: “Serve una leadership che riporti fiducia”
“Anche se ho apprezzato il fatto che mi abbia informato in tre diverse occasioni che non sono sotto indagine, sono arrivato alla conclusione che lei non è efficacemente in grado di guidare l’Fbi”. Questo quanto affermato da Donald Trump nella lettera di licenziamento recapitata a James Comey. ”E’ essenziale trovare una nuova leadership per riportare fiducia nella Fbi”. Un ufficio che, come specificato dallo stesso presidente, rappresenta “una delle nostre più acclamate e rispettate istituzioni e oggi segniamo un nuovo inizio per il nostro gioiello della corona delle agenzie di sicurezza”. Parte delle motivazioni della rimozione sono riscontrabili nella lettera inviata al Tycoon dal ministro Session, nella quale si specifica che “il direttore della Fbi deve essere qualcuno che segua le regole e i principi del dipartimento della Giustizia”.