Il Pentagono ha testato una nuova versione della superbomba Big Blu, la super bomba in grado di distruggere postazioni sotterranee particolarmente protette o ricavate all’interno di montagne. Un ordigno da 15 tonnellate, è stato sganciato a metà gennaio, ma la conferma è apparsa solo venerdì sul Wall Street Journal, anche se indiscrezioni erano già emerse all’inizio dell’anno. All’indomani degli accordi sul nucleare con l’Iran, gli Usa vogliono lanciare un chiaro messaggio.
Ovviamente il Pentagono non ha svelato le modifiche apportate alla bomba, anche se gli esperti sostengono che siano state migliorate le contromisure che proteggono il sistema di guida. Il tutto grazie a un programma di sviluppo costato 341 milioni di dollari, cifra alla quale potrebbero aggiungersene altri 120 durante il 2015. La bomba è stata messa a punto tra il 2008 e il 2011, anche se negli anni successivi ha subito evoluzioni per adattarla alle nuove esigenze. Infatti nel 2012 era emerso che il dispositivo non era in grado di perforare gli scudi di bunker avversari, come quelli in Iran e Corea del Nord. Per questo si sta modificando, secondo un percorso segreto di cui ogni tanto vengono diffusi dei particolari.
Non è un caso che le informazioni siano state divulgate all’indomani dell’accordo sul nucleare. Il segnale è chiaro: l’opzione militare non è ancora scartata, come ha sottolineato lo stesso segretario alla Difesa Ashton Carter pochi giorni fa. Altro aspetto interessante è che la Casa Bianca avrebbe condiviso le informazioni proprio con Israele, avversario tenace dell’intesa. Sembra quasi che Obama non voglia perdere ulteriori alleati, cercando di rassicurare Netanyau.