Il ritorno al “buisness as usual” con la Russia “non sarà possibile” fino a che gli accordi di Minsk non saranno pienamente rispettati. Questo è ciò che ha fatto sapere l’amministrazione Usa, a proposito degli incontri avuti in Italia da Putin, tra cui quello con il premier Renzi. Le conclusioni del G7 sono “molto chiare”: i leader, “compreso il premier Renzi”, si sono impegnati “per mantenere le attuali sanzioni” sulla Russia e “per imporne altre se necessario”.
Non si è fatta attendere una risposta dal Cremlino, che “non ritiene necessario commentare quanto riportato dai media sulla presunta preoccupazione di Washington per la visita in Italia di Putin”. Ma il portavoce Dmitri Pekov, da sapere che relativamente alle sanzioni, la Russia persegue il principio della reciprocità, ovvero nuove misure non verranno lasciate senza risposta: “Mosca ha più volte sottolineato il suo impegno ad attenersi al principio di reciprocità in merito alle sanzioni”, ha dichiarato. Continuano poi ad accusare gli Stati Uniti, che “di fatto spingono le attuali autorità di Kiev a continuare il conflitto fratricida” nel Donbass, e “a differenza della Russia non compiono nessuno sforzo concreto per favorire una soluzione alla crisi ucraina e per prevenire una catastrofe umanitaria”, scrive il ministro degli Esteri russo in una nota.
Putin in Italia ha incontrato anche Berlusconi, che ha lanciato un appello, chiedendo “che il Governo si impegni di più a convincere più Paesi europei possibile a seguire questo esempio (ovvero l’apertura italiana) e che ci impegnassimo anche a convincere gli amici americani che non si può tornare a un clima di guerra fredda”.