Ifunzionari che si occupano delle richieste di asilo negli Usa si sono mobilitati contro il presidente statunitense Donald Trump. Nello specifico, i funzionari chiedono alla Corte d'Appello di fermare l'iniziativa dell'amministrazione Trump di costringere i migranti a restare in Messico mentre attendono le loro udienze per l'asilo negli Usa. Lo riporta il Washington Post, sottolineando che i funzionari valutano la politica, conosciuta con il nome di “Remain in Mexico”, come “contraria alla morale del Paese e agli obblighi legali nazionali e Internazionali”.
Remain in Mexico
Dalla fine dello scorso gennaio, l'amministrazione Trump ha rimandato indietro alcuni richiedenti asilo centroamericani per farli attendere in Messico mentre i loro casi vengono trattati in America. È una risposta senza precedenti a ciò che l'amministrazione Trump considera il suo più grande problema: il fatto che un numero crescente di persone arrivi negli Stati Uniti senza documenti che non possono essere sommariamente detenuti e deportati. Mandandoli ad aspettare in Messico, l'amministrazione sta permettendo loro di seguire casi giudiziari negli Stati Uniti ma senza ammetterli all'interno dei confini Usa. È un cambiamento fondamentale nella politica di asilo che, nella legge statunitense, è una protezione legale da rivendicare mentre si sta sul suolo americano. Invece, molti migranti devono aspettare in rifugi sottofinanziati a Tijuana o sovraffollati a Ciudad Juarez, città messicane non sicure dove i migranti centroamericani possono essere particolarmente vulnerabili.