Nuova batosta per il presidente Donald Trump che per l’ennesima volta ha visto una corte di appello confermare lo stop al “muslim ban“, l’ordine esecutivo con cui viene sospeso l’ingresso negli Stati Uniti di rifugiati e cittadini di sette nazioni a maggioranza musulmana. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Appello del Nono circuito di San Francisco.
L’ira di Trump
Immediatamente è arrivata la seccata reazione di Trump che in un tweet – tutto in maiuscolo – ha scritto: “Ci vediamo in tribunale. E’ in gioco la sicurezza della nostra nazione”. Inoltre, il presidente ha ventilato la possibilità di un ricorso alla Corte Suprema, ma anche qui rischia di incappare in un ulteriore stallo perché degli otto giudici, 4 sono liberale e 4 conservatori. Il nono giudice, Neil Gorsuch – che dovrebbe prendere il posto di Antonin Scalia, deceduto lo scorso anno durante l’amministrazione Obama – deve ancora essere confermato dal Senato, ma ha già definito “demoralizzanti e scoraggianti” gli attacchi del presidente alla magistratura. Se la votazione dovesse finire in parità, la sentenza della Corte di San Francisco non verrebbe annullata e sarebbe così vanificato il ricorso della Casa Bianca.
Le altre opzioni della presidenza
Se non dovesse andare in porto il ricorso alla Corte Suprema, la presidenza Usa potrebbe tentare di ricorrere all’intera Corte di Appello di San Francisco – e quindi non solo ai tre giudici del Nono Circuito – che però, secondo i media locali, ha la fama di essere un tribunale di ispirazione “liberal” e molto difficilmente si arriverebbe al risultato che si auspica Donald Trump.