E’ finalmente pronta la bozza della “TrumpCare“, ossia il piano con cui l’amministrazione del nuovo presidente repubblicano intende smantellare, abolire e sostituire la riforma sanitaria voluta dal suo predecessore Barack Obama. L’Affordable Care Act, meglio conosciuta come Obamacare, sarà sostituita dall’American Health Care Act, che la stampa internazionale ha già ribattezzato “TrumpCare”.
Le novità della “TrumpCare”
La riforma sanitaria firmata Grand Old Party riduce in modo significativo i sussidi federali, eliminando le tassazioni mirate, come quelle sulle compagnie assicurative, sulle case farmaceutiche e sulle classi più abbienti. Sono invece previsti dei crediti fiscali legati all’età e al reddito. Inoltre verrà cancellata l’assicurazione obbligatoria per i privati e i dipendenti delle grandi società, quella a carico del datore di lavoro. La nuova riforma sanitaria ha però mantenuto due aspetti di grande successo dell’Obamacare: il divieto per le compagnie assicurative di negare copertura sanitaria a persone con malattie pregresse e consente ai figli di rimanere sotto l‘assicurazione dei genitori fino ai 26 anni.
I dubbi dei senatori repubblicani
Nonostante lo stesso presidente Donald Trump abbia più volte sottolineato che la sostituzione delle Obamacare è una sua priorità legislativa, sembra che alcuni “intoppi” si presenteranno sul percorso di approvazione della riforma. E’ vero che il testo dovrà passare all’esame di Camera e Senato, entrambi controllati dai repubblicani, prima di andare alla firma del presidente, ma la sostituzione della riforma di Obama è stata causa di controversie all’interno dello stesso partito repubblicano. Come il senatore Gop, Bill Cassidy che ha già chiesto maggiori informazioni su quale sarà la copertura e quale sarà il costo della riforma. Mentre il leader di minoranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, ha affermato che la Trumpcare “non rimpiazza l’Affordable Care Act, ma costringe milioni di americani a pagare di più per meno cure”.