Quando mancano solo due settimane “all’ora x”, ossia al voto dell’8 novembre, si fanno sempre piĆ¹ accessi i toni della campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti. La candidata democratica, Hillary Clinton, ha al momento un discreto vantaggio nei confronti del suo rivale, il candidato repubblicano Donald Trump. I sondaggi confermano un distacco “comodo” di Hillary, anche se Trump non vuole mollare e ripete “stiamo vincendo” e accusa i democratici di diffondere statistiche false.
”Non ci basta che Hillary vinca, ma dobbiamo fare in modo che vinca alla grande, per mandare un chiaro messaggio su chi siamo come popolo”. E’ quanto ha detto il presidente americano Barack Obama, parlando davanti a 350 finanziatori della campagna democratica in California. ”Vogliamo una grande vittoria. Non ci accontentiamo di farcela per il rotto della cuffia, particolarmente quando l’altro tizio (Donald Trump, ndr) ha giĆ iniziato a fare la lagna su come la partita sia stata truccata”, ha aggiunto. Obama ha anche spiegato che non vuole solo che la Clinton vinca, ma che travolga elettoralmente Trump per spiegare a lui e ai suoi sostenitori che gli Stati Uniti ripudiano le sue idee.
Nel frattempo, si iniziano a vedere i primi segni di trasloco di Barack Obama alla Casa Bianca, anche se effettivamente rimarrĆ in quella che ĆØ stata la sua casa per due mandati fino al prossimo 20 gennaio, giorno in cui il suo successore presterĆ giuramento. Parte del materiale destinato alla sua biblioteca presidenziale a Chicago comincerĆ ad essere trasportato da Washington alla metropoli dell’Illinois a partire da mercoledƬ, secondo il Chicago Tribune. Oltre due decine di militari caricheranno su alcun camion documenti, manufatti e regali accumulati da Obama nei suoi due mandati ed attualmente custoditi negli Archivi nazionali. Una quarantina di marinai li scaricheranno temporaneamente in un deposito in Illinois. La spola dei camion sarĆ lunga: da qui a febbraio sono previsti 24 viaggi.