Gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) hanno confermato che l'Iran sta arricchendo l'uranio oltre la soglia stabilita nell'accordo nucleare. Lo ha reso noto la stessa agenzia. La decisione di arricchimento sopra i livelli consentiti dall'accordo internazionale sul nucleare iraniano è stata motivata dalle “esigenze interne di sviluppo economico e gli scopi sono assolutamente pacifici”, come scritto ieri pomeriggio su Twitter dal portavoce del governo di Teheran, Ali Rabiei. Parole che non hanno tranquillizzato i vari leader mondiali. L'Ue – con Maja Kocijancic, la portavoce del Servizio europeo di azione esterna diretto da Federica Mogherini – ha chiesto a Teheran di “fare marcia indietro su tutte le attività che non sono in linea con gli impegni dell'accordo sul nucleare”. La Russia invoca “equilibrio” e chiede a Rouhani di “rispettare” l'accordo sottoscritto con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Netta la posizione di Israele che chiede ai Paesi dell'Ue di ripristinare le sanzioni. Il “tocca a voi” twittato dal ministro degli Esteri Zarif è eloquente.
L'accordo 5+1
La notizia choc dell'arricchimento dell'uranio da parte della repubblica islamica è arrivata domenica scorsa per voce del viceministro degli Esteri Sayed Abbas Araqchi che ha rivelato lo sforamento della soglia del 3,67% di arricchimento dell'uranio (ma alcune fonti lascierebbero trapelare il 4,5%) imposto al Paese in base all'accordo raggiunto nel 2015 con il gruppo Cinque più Uno (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania). Accordo poi stralciato de facto dal presidente Usa Donald Trump che aveva commentato: “L'Iran deve stare attento. L'uranio si arricchisce per una ragione. Non vi dirò quale, ma non va bene”. L'Iran minaccia un ulteriore incremento al 20%, se i partner europei non agiranno per contrastare le sanzioni Usa entro la scadenza dell'ultimatum dato alla Ue di 60 giorni. “Non abbiamo paura della guerra, al contrario la accoglieremmo con favore e siamo pronti a dare un'immediata risposta a ogni azione ostile dei nemici”, ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, il maggiore generale Mohammad Bagheri, facendo riferimento al blocco avvenuto la scorsa settimana della petroliera iraniana Grace 1 a Gibilterra da parte della Gran Bretagna. “L'Iran ha mostrato che (diversamente dai nemici) non cerca la rottura degli accordi, la guerra e l'aggressione, ma dopo un anno di rispetto dell'accordo sul nucleare” a seguito del ritiro unilaterale degli Usa “ha adottato delle politiche di resistenza attiva”, ha aggiunto Bagheri. “Tenere colloqui con gli Stati Uniti significherebbe arrendersi, quindi la nostra risposta agli appelli ai negoziati è un deciso no”, ha concluso il generale.