I 27 membri dell’Unione europea hanno la “volontà forte e condivisa di mantenere l’unità” nella direzione futura da dare all’Ue e, pur proseguendo sulla strada di Bratislava e Roma, c’è “apertura ad affrontare nuove idee”. E’ quanto riferiscono fonti comunitarie al termine della cena informale tra i leader europei a Tallinn, dedicata al futuro dell’Unione e durata quasi quattro ore. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk procederà quindi a consultazioni “nelle prossime due settimane” e “proporrà come portare avanti il lavoro”.
I capi di Stato e di governo che hanno partecipato all’incontro – unico assente lo spagnolo Mariano Rajoy, presente invece la britannica Theresa May – hanno avuto una “discussione approfondita” su come portare avanti il lavoro del Consiglio europeo in modo da definire la “direzione politica e le priorità” per l’Ue. Questa, secondo le fonti, si è svolta “in un’atmosfera molto costruttiva e positiva“.
Da qui le tre conclusioni tirate dal presidente Tusk: primo, la volontà di mantenere l’unità, che sembra quindi escludere l’opzione di un’Europa a più velocità, come del resto auspicato anche dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione. Secondo, l’Ue deve continuare il suo lavoroper fornire risultati concreti ai cittadini, dando seguito alle priorità e linee guida stabilite nei vertici e nelle dichiarazioni di Bratislava e Roma, concepite per rilanciare l’Europa in risposta alla Brexit.
Infine, Tusk, sulla base di quanto discusso ora a Tallinn, tornerà a consultare i capi di Stato e di governo dei 27 a stretto giro per organizzare concretamente il lavorosulle riforme, in modo da arrivare con delle proposte concrete al vertice Ue del 19-20 ottobre. Alla discussione ha preso parte anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, che tra i molti temi affrontati ha tenuto in particolare a sottolineare la priorità della questione Cina e di una buona intesa sul nuovo sistema di dazi antidumping a tutela delle imprese e dei cittadini europei, nell’ottica di un’Europa che risponde alle preoccupazioni e fornisce protezione.