L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) haĀ lanciato un appello affinchĆ© i rifugiati e i migranti bloccati nei Centri di detenzione delle zone di Tripoli interessate dal conflitto siano immediatamente evacuati verso aree piĆ¹ sicure, dopo che un attacco aereo ha colpito un edificio a meno di 100 metri dal Centro di detenzione di Tajoura.
In pericolo
Le persone detenute a Tajoura sono piĆ¹ di 500, due delle quali sono ferite e richiedono assistenza medica, sottolinea l'Unhcr. Con l'intensificarsi delle ostilitĆ durante la notte di martedƬ, rifugiati e migranti sono rimasti intrappolati all'interno senza poter fuggire e mettersi in salvo. “A questo punto, i rischi sono semplicemente inaccettabili”, ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale dell'agenzia per il Mediterraneo Centrale. “Le persone detenute nei Centri di Tripoli sono minacciate da pericoli sempre maggiori, pertanto ĆØ di vitale importanza che siano evacuate immediatamente e messe in salvo”.
Ricollocati
Dallo scoppio del conflitto avvenuto lo scorso 4 aprile a Tripoli, l'Unhcr ha ricollocato oltre 1.200 persone da localitĆ ad alto rischio verso aree piĆ¹ sicure. Tuttavia, restano circa 3.460 rifugiati e migranti in Centri di detenzione che si trovano in prossimitĆ di zone interessate dal conflitto. Non sono state effettuate nuove evacuazioni dalla Libia da quando, il 29 aprile, 146 persone sono state portate in Italia. L'Unhcr sollecita la comunitĆ internazionale a mettere nuovamente a disposizione di rifugiati e migranti programmi quali corridoi umanitari e ricollocamento.
Preoccupazione
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha espresso, inoltre, preoccupazione per l'utilizzo dei Centri di detenzione quali depositi di armi e attrezzature militari, sottolineando che “un simile utilizzo delle infrastrutture civili costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale e deve essere assolutamente evitato”.Ā