Secondo Viktor Orban, il Premier Ungherese, i migranti che giungono sulle coste del Vecchio Continente sono una vera e propria “minaccia per l’Europa”, affermando inoltre che l’Ue non mette in moto alcun tipo di strategia per difendersi dalle “masse di clandestini” che, secondo la sua opinione, contribuiranno ” a far prosperare il terrorismo, la disoccupazione e la criminalità”, rischiando addirittura di provocare la “perdita della cultura” europea.
Continua così il faccia a faccia tra l’Ue e il premier Orban che ha messo in atto la politica dei “treni sigillati” e delle barriere per impedire l’accesso ai migranti. Proprio nei giorni scorsi sono stati trovati centinaia di siriani e afghani, tra cui molte donne e bambini, stipati nei vagoni di un intercity diretto verso il campo profughi. I viaggiatori, immigrati appena registrati come clandestini, erano bloccati nella carrozza così che nessuno potesse scendere e far perdere le proprie tracce.
Fanno eco alle parole del premier quello del suo vice Janos Lazar, che in merito alla questione ha dichiarato: “Questa gente doveva essere fermata e registrata già in Grecia, perché è da lì che sono entrati. A quel che mi risulta, nei Balcani non c’è attualmente alcuna guerra. Hanno pagato dei trafficanti, in Serbia, e vengono trasportati a bordo di autobus fino al confine ungherese. Costruiamo una barriera proprio per farla finita con tutto questo”.
Viene così confermata da parte dell’Ungheria la posizione di netta chiusura nei confronti dei migranti, intanto nuovi campi con grandi tendoni saranno costruiti, a breve, proprio vicino al confine. Il passaggio illegale nel Paese sarà qualificato come reato invece che semplice contravvenzione, come accadeva fino ad oggi.