L'Europa è “in pericolo” nonostante dalla fine della Seconda guerra mondiale non sia mai stata “così importante“. Lo scrive Emmanuel Macron in un appello per “un nuovo inizio” pubblicato sui principali quotidiani dei 28 Paesi membri dell'Ue.
L'appello
All'allarme di fronte al rigurgito dei nazionalismi a al pericolo della “manipolazione” dei cittadini si unisce un veemente richiamo alla difesa dei valori democratici. Ma non mancano le proposte concrete: da una grande conferenza europea entro la fine dell'anno per elaborare le riforme necessarie a rilanciare l'Ue, alla nascita di una comune polizia frontaliera, passando da un'agenzia Ue contro i cyberattacchi e un nuovo trattato per la difesa.
“Nuovo inizio”
“Non possiamo permettere che i nazionalisti, che sono in grado di offrire nessuna soluzione, sfruttino la rabbia dei popoli. Non dobbiamo essere dei sonnambuli in un'Europa fiacca, non possiamo continuare come prima” scrive il presidente francese. Che propone di fondare “un'agenzia europea per la difesa della democrazia“, che comprenda esperti di ciascuno Paese Ue, per difendere le prossime elezioni da attacchi hacker e manipolazioni annesse, perché “la libertà più importante in Europa è la libertà democratica di poter eleggere i nostri rappresentanti“, questo mentre altre potenze “cercano di influenzare” il nostro voto. Anche per questo, secondo Macron, “deve essere proibito il finanziamento dei partiti europei da parte di potenze esterne”.
Migranti
Per quanto riguarda il tema sensibile dei migranti, a detta del presidente è necessario ripensare il funzionamento dell'area di Schengen. “Un sentimento di appartenenze ad una comunità può nascere soltanto se questa ha dei confini che la difendono“, scrive l'inquilino dell'Eliseo. Da lì l'idea di una “comune polizia frontaliera ed un'agenzia europea per l'asilo”, a cui però deve accompagnarsi “una solidarietà europea“. E' di fronte ai flussi, che l'Ue deve essere capace “di difendere i suoi valori ed i suoi confini”.
E invece troppo spesso l'Europa di fronte ai suoi cittadini appare come “un mercato senz'anima“.
Altre proposte
Per Macron, la Brexit è “un simbolo” della crisi dell'Europa incapace di reagire al bisogno di sicurezza dei popoli dinnanzi agli sconvolgimenti globali, “un vicolo cieco” che deve essere “una lezione per tutti noi“. Tra gli ambiti in cui è necessario rafforzare l'Unione, il presidente cita il commercio, che va riorganizzato anche vietando o sanzionando quelle aziende che non rispettano valori occidentali come gli standard ambientali, la difesa dei dati e un'equa corresponsione fiscale, così come negli snodi strategici e negli appalti pubblici devono essere privilegiate le imprese europea, come del resto “fanno i nostri concorrenti negli Usa e in Cina”. Non mancano i capitoli lavoro, ricerca e ambiente, con proposte quali un reddito minimo da adattarsi di Paese in Paese, così come devono essere maggiormente promosse l'innovazione e la difesa del clima.
Nulla di nuovo
A Bruxelles e a Berlino è stato accolto con favore l'appello di Macron. Pur sottolineando che molte delle sue idee “erano già state proposte dalla Commissione“, parla di un “importante contributo al dibattito europeo” un portavoce del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, mentre “pieno sostegno” a Macron arriva dal presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. In Germania è stato un coro unanime – eccezion fatta per l'ultradestra dell'Afd – con il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, che definisce quello di Macron “un deciso segnale per la coesione in Europa: non lo scetticismo ma la fiducia deve muovere le nostre azioni”.
Accenti critici, per quel che riguarda il passaggio sulla Brexit, arrivano invece dal ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt: quella del Regno Unito “è un decisione presa dal popolo in piena consapevolezza. Il popolo britannico è sufficientemente sveglio da poter ascoltare le diverse opinioni dei politici e farsi un'idea propria”.