L'avvocato personale di Donald Trump, Rudolph Giuliani, figura centrale nella vicenda dell'Ucrainagate, è indagato dalla giustizia federale nell'ambito di un'inchiesta su alcune sue operazioni finanziarie. Il sospetto è quello di possibili violazioni delle regole sui finanziamenti elettorali e di azioni illegali di lobby all'estero. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcuni funzionari dell'amministrazione Usa. Uno di loro ipotizza da parte della procura federale di Manhattan anche le accuse per corruzione di funzionari stranieri e cospirazione.
Tolleranza zero
Giuliani (i nonni paterni erano originari di Pistoia), soprannominato Rudy (New York, 28 maggio 1944) è stato sindaco di New York per il Partito Repubblicano dal 1º gennaio 1994 al 31 dicembre 2001. Durante il suo mandato ha attuato una politica di repressione del crimine definita tolleranza zero la quale, incrociandosi con una riduzione del crimine a livello generale già cominciata anni prima, gli ha permesso di accreditarsi come l'uomo che aveva ridotto il numero di crimini commessi migliorando la situazione newyorkese. Il 7 aprile 2016 ha dichiarato il suo endorsement al miliardario newyorkese Trump alle primarie dello Stato di New York. Giuliani, secondo la stampa, sarebbe divenuto uno dei più stretti collaboratori del candidato dei repubblicani, famoso per le sue proposte shock in tema di immigrazione e contro l'apparato repubblicano. Nel gennaio 2017 “Rudy” è stato nominato Consigliere per la sicurezza informatica della Casa Bianca dal presidente Donald Trump. Nell'aprile 2018 Giuliani è diventato uno dei suoi avvocati personali. Da allora, è apparso nei media sempre in difesa di Trump. A partire dallo scorso settembre, è stato coinvolto nella vicenda legata alla controversia Trump-Ucraina che ha portato all'indagine sull'impeachment contro lo stesso Presidente Usa.