Stati Uniti e Unione Europea sono “uniti nella ricerca di soluzioni pacifiche in Ucraina”. E’ il messaggio emerso dalla videoconferenza tra i leader di Stati Uniti, Unione europea, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia sulle crisi in atto nei due Paesi. Obama e i rappresentanti dell’Ue ritengono necessario imporre nuove sanzioni alla Russia se si dovessero verificare altre gravi violazioni dell’accordo di Minsk sulla tregua nelle regioni orientali dell’Ucraina, o se i filorussi dovessero cercare di conquistare nuove aree del Paese, ma dalla Germania, Steffen Seibert – portavoce del cancelliere – ha tenuto a precisare che “le sanzioni possono essere alleggerite se l’accordo di Minsk è pienamente applicato”.
“È importante stabilizzare la tregua attuale, rendere verificabile il ritiro delle armi pesanti e rendere possibile l’inizio di un processo politico”. Si tratta del principale obiettivo a cui puntano i leader europei e Usa, i quali hanno ribadito ancora una volta l’importanza della completa realizzazione degli accordi Minsk, siglati lo scorso mese. Inoltre in una nota, la cancelleria tedesca Angela Merkel ha dichiarato che “sono stati apprezzati i recenti sviluppi positivi”, ed ha aggiunto che la missione dell’Osce “è di notevole importanza per l’attuazione di Minsk, e deve essere ulteriormente sostenuta e rafforzata”.
Chiara in merito la posizione del Congresso degli Stati Uniti, che ha già dato il via libera all’opzione di armare Kiev. Dello stesso parere il capo di Stato maggiore della Difesa statunitense (il più alto ufficiale in grado), il generale Martin Dempsey. “Penso che dovremmo assolutamente fornire aiuti letali all’Ucraina nel contesto Nato”, ha dichiarato l’ufficiale dinanzi alla commissione Difesa del Senato ipotizzando, quindi, un’azione coordinata con gli altri 27 membri dell’Alleanza.