Urne aperte nell’est dell’Ucraina: le regioni separatiste di Donetsk e Lugansk hanno cominciato a votare oggi per eleggere i loro presidenti e i loro parlamenti. Lo scrutinio è appoggiato da Mosca ma denunciato dall’Occidente, rischia di compromettere gli sforzi per il raggiungimento della pace.
I seggi elettorali hanno aperto alle 5 del mattino nelle repubbliche autoproclamate, che sperano di ottenere così un “governo legittimo” e a rompere defintivamente con Kiev. La Russia, il solo Paese pronto a riconoscere le elezioni, ha inviato osservatori, gli unici esterni alle regioni separatatiste. Nel frattempo non si placano le tensioni nell’area: sei soldati ucraini sono stati uccisi e altri dieci feriti nelle ultime 24 ore.
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