Il presidente ucraino Petro Poroshenko, dopo una scontro con Kolomoisky, ha rimosso l’oligarca dal suo incarico di governatore di Dnipropetrovsk, la più importante regione del Paese a livello industriale e anche la barriera più forte all’avanzata delle milizie separatiste filo-russe nell Est. In ballo c’è un conflitto tra poteri nel Paese per il controllo di un’importante compagnia energetica del Paese.
La decisione, annunciata sul sito della presidenza, arriva dopo una settimana di tensioni ed è segno di maggiori divisioni politiche all’interno della coalizione filo occidentale. Nel comunicato diffuso sul web è stato dichiarato: “Abbiamo bisogno di assicurare pace, stabilità e calma”, ha detto Poroshenko,aggiungendo che “la regione di Dnipropetrovsk deve essere un bastione per l’Ucraina dell’Est, difendendo la pace e la calma tra i cittadini”.
Kolomoisky, magnate petrolifero ucraino che viene dal mondo delle banche, aveva ricevuto l’incarico politico a marzo 2014. Ha sostenuto e finanziato le proteste di Maidan a Kiev, ha inviato uomini a sostenere le truppe contro i filorussi, e con lui alla guida, la regione è rimasta fedele al governo centrale.
L’alleanza però si gradualmente trasformata in conflitto aperto nei giorni scorsi quando uomini armati sospettati di lavorare per il miliardario di Dnipropetrovsk, si sono barricati nel quartier generale di Ukrnafta, compagnia petrolifera di cui l’oligarca controlla il 43 per cento. Anche se martedì hanno abbandonato la zona senza violenza, la mossa è stata interpretata come un tentativo di Kolomoisky di fare pressioni sul parlamento impegnato a far passare una legge che accresce il controllo statale sulle compagnie pubbliche.
