Le sconvolgenti nuove prove di uccisioni sommarie, di 4 soldati ucraini per la precisione, da parte di gruppi armati filorussi nel Donbass mostrano, secondo Amnesty International, lāurgente necessitĆ di fermare lāescalation di violazioni dei diritti umani e la crescente crisi umanitaria nella regione orientale dellāUcraina. Lāassociazione denuncia veri e propri ācrimini di guerraā, anche per le recenti dichiarazioni un comandante ribelle ha detto al Kyiv Post di aver ucciso personalmente 15 prigionieri.
Alcuni testimoni oculari hanno raccontato all’organizzazione per la difesa dei diritti umani che un comandante ribelle ha ucciso un militare prigioniero sparandogli a bruciapelo. La vittima, Igor Branovitski, aveva combattuto per la difesa dell’aeroporto di Donetsk. Un video in possesso di Amnesty International mostra il soldato preso prigioniero e interrogato. Il cadavere ĆØ stato poi consegnato ai familiari e seppellito sei giorni fa. Amnesty sostiene di aver inoltre analizzato filmati che mostrano tre soldati ucraini vivi dopo essere stati catturati dai separatisti, e quindi delle immagini degli stessi morti, in un obitorio di Donetsk, con ferite da arma da fuoco alla testa e al petto. Questi tre militari erano stati fatti prigionieri nella zona di Debaltseve tra il 12 e il 18 febbraio.
“La tortura, i maltrattamenti e lāuccisione di soldati catturati, arresi o feriti, costituiscono crimini di guerra – ha commentato Denis Krivosheev, vicedirettore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty international -. Occorre aprire unāindagine rapida, approfondita e imparziale e i responsabili devono essere sottoposti a processi equi celebrati da organi giudiziari riconosciuti”, ha aggiunto. Amnesty ha esaminato numerosi video e fotografie che documentano la prigionia e poi i corpi privi di vita di membri delle forze armate. Ha poi concluso Krivosheev che i leader dellāautoproclamata Repubblica popolare di Donestsk nellāUcraina orientale devono consegnare ai loro uomini tre messaggi chiari: chi combatte con loro deve rispettare le leggi di guerra, chiunque sia sospettato di aver ordinato o commesso gravi violazioni del diritto internazionale umanitario deve essere rimosso da i ranghi e infine che ĆØ necessario cooperare con ogni eventuale indagine indipendente.