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Turchia: ritirato il ddl sulle spose bambine, ma la protesta continua

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Il governo turco ha deciso di ritirare la proposta che avrebbe legittimato – secondo le critiche – i matrimoni per le bambine e che sarebbe dovuta andare in Parlamento oggi per l’approvazione. Sarà invece sottomessa, per un ulteriore esame, a una commissione composta da tutti i partiti.

Il ritiro del provvedimento non placa però le proteste delle opposizioni. Una manifestazione di ong femministe e per i diritti dei minori si è svolta davanti al Parlamento di Ankara per chiedere un ritiro definitivo della norma, che puntava a condonare gli abusi sessuali anche su minori di 16 anni, se avvenuti in modo consensuale e l’autore accetta di sposare la vittima. Il provvedimento avrebbe riguardato i detenuti dal 2005 al 16 novembre di quest’anno.

“Vista la mancanza di un pieno consenso pubblico, stiamo portando questa proposta in commissione. Questo problema verrà certamente risolto dopo essere stato discusso nel dettaglio”, ha detto il premier, Binali Yildirim, secondo cui sono 3.800 i casi interessati da questa amnistia di fatto. In un discorso tenuto oggi in Parlamento, anche il leader dell’opposizione nazionalista Mhp, Devlet Bahceli, ha invitato il governo a un ritiro definitivo della proposta per occuparsi di questioni più importanti.

A luglio la Corte costituzionale turca aveva annullato una norma del codice penale che puniva come “abuso sessuale” qualunque atto sessuale che coinvolgesse un minore di 15 anni. L’età del consenso in Turchia è 18 anni ma i matrimoni di bambine sono molto diffusi, specialmente nel sudest del Paese.

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