Il Comune di Istanbul ha annunciato di aver revocato l’invito a uno dei co-fondatori di Wikipedia, Jimmy Wales, in occasione della conferenza internazionale “World Cities Expo“, che si svolgerà tra il 15 e il 18 maggio nella metropoli sul Bosforo. Secondo Ankara, l’oscuramento è motivato dal fatto che Wikipedia è “diventata una fonte d’informazione che agisce con gruppi che conducono una campagna diffamatoria contro la Turchia nell’arena internazionale”. Il riferimento è ad almeno due pagine dell’enciclopedia che affermano l’esistenza di legami tra Ankara e gruppi jihadisti in Siria. Lo scorso fine settimana l’accesso al sito dell’enciclopedia online in Turchia è stato bloccato.
Proseguono a pieno ritmo, intanto, le purghe ordinate da Ankara dopo il fallito golpe dello scorso 15 luglio. Nell’ultima settimana le persone arrestate nelle operazioni antiterrorismo sono state 2.638. Lo riferisce un bollettino del ministero degli Interni. Gran parte dei sospetti (2.331) è accusata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen, contro cui Ankara ha ulteriormente rafforzato la stretta dopo il referendum. Altri 238 sono finiti in manette in 579 blitz contro presunti affiliati al Pkk, durante le quali sono anche stati uccisi 38 ribelli curdi. Arrestati anche 43 sospetti membri Isis e 26 militanti di gruppi di estrema sinistra.
Sul fronte della politica interna va registrata la re-iscrizione all’Akp del presidente Recepp Tayyip Erdogan dopo l’entrata in vigore delle prime modifiche costituzionali introdotte dal referendum approvato il 16 aprile, secondo cui il capo dello Stato non deve più essere “super-partes”. Erdogan, che aveva dovuto lasciare il partito con la sua elezione a presidente della Repubblica nell’agosto 2014, è atteso successivamente a una riunione del gruppo parlamentare nella sede centrale dell’Akp ad Ankara. La rinnovata iscrizione è il primo passo in vista della sua rielezione a leader del partito, annunciata nel congresso straordinario del 21 maggio.