Continua a scorrere il sangue nel sud e nell’est della Turchia, dopo i violentissimi scontri seguiti alle manifestazioni filocurde di martedì per Kobane: il bilancio delle violenze è ormai vicino ai 30 morti, riferisce la stampa turca. Due poliziotti sono stati uccisi in un agguato mortale a Bingol e un terzo, il capo della polizia della provincia, si trova in ospedale in gravissime condizioni. I tre stavano ispezionando un’officina devastata dopo le manifestazioni di martedì. Quattro dei presunti assalitori sono poi stati uccisi in una scontro a fuoco con la gendarmeria.
Ieri sera invece hanno perso la vita altre quattro persone a Gaziantep, città del sud dove convivono turchi e curdi, in un conflitto a fuoco tra opposte fazioni, che ha causato anche venti feriti. Le immagini degli scontri mostrano una folla di uomini che agita bastoni e coltelli e fa con le mani il segno del ‘lupo grigio’, un simbolo dell’estrema destra nazionalista. Gli assalitori hanno dato fuoco alla sede del filocurdo Partito democratico delle regioni (DBP) nel distretto di Sahinbey. La polizia è stata assalita a Mersin, con il ferimento di due agenti e due civili. Due armerie a Diyarbakir, che con il suo milione di abitanti è la principale città del sud-est curdo della Turchia, sono state saccheggiate e centinaia di fucili rubati.
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