Nuovo blitz in Turchia contro un giornale vicino alle forze di opposizione. Un mandato d’arresto è stato emesso per 4 tra dirigenti e reporter del quotidiano Sozcu, tra cui l’editore Burak Akbay, per sospetti legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen.
I dirigenti del giornale sarebbero accusati di aver mostrato sul sito web l’indirizzo e le immagini dell’hotel di Marmaris, dove si trovava il presidente Recep Tayyip Erdogan, poche ore prima del fallito colpo di stato. Gli altri ricercati sono la direttrice del sito Mediha Olgun, la manager per gli affari finanziari Yonca Kaleli e il reporter Gokmen Ulu. L’abitazione di quest’ultimo è già stata perquisita. I legali del giornale sostengono tuttavia di non aver ancora ricevuto alcuna notifica del mandato d’arresto. Secondo la Cnn turca, l’editore Akbay si troverebbe al momento a Londra, mentre Olgun e Ulu sarebbero già stati fermati.
“È chiaro che stiamo vedendo un esempio di un nuovo tipo di oppressione contro i giornalisti – ha commentato il Consiglio della stampa turca – Non riusciamo a capire come il 19 maggio (Festa di Ataturk, della gioventù e dello sport in Turchia, ndr) sia stato scelto come giorno per agire in un’indagine che è andata avanti per 10 mesi”. Più duri i toni usati da Kemal Kilicdaroglu leader del Chp, maggiore partito di opposizione. “L’operazione contro Sozcu è inaccettabile. Questa operazione è un’operazione contro la Turchia. La Turchia non può sopportare questa pressione sui media“. Secondo il deputato Sezgin Tanrikulu “la tempistica è significativa. Il fatto che è stata condotta il 19 maggio (Festa di Ataturk, della gioventù e dello sport in Turchia, ndr) invece di qualsiasi altro giorno è un messaggio ai repubblicani, ai laici e a chiunque si oppone a questo governo”.