Non si fermano gli attentati in Turchia, dove un kamikaze ha cercato di fare una strage durante una commemorazione in memoria dell’eccidio Ottomano contro i cristiani assiri e armeni in Turchia, verificatosi all’inizio del ‘900. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa del Pontificio Istituto Missioni Estere, che ha comunicato che alla celebrazione era presente il patriarca siro-ortodosso Ignatius Aphrem II Karim, sfuggito però all’attentato.
Il bilancio, così come riferito da Asianews, parla di 4 morti. Oltre al kamikaze – che si è fatto esplodere all’esterno dell’edificio – sono decedute nell’esplosione tre guardie delle forze di sicurezza. Inoltre le autorità hanno parlato di diversi feriti. Nel corso della celebrazione, il capo della comunità siro-ortodossa ha benedetto un monumento commemorativo dell’eccidio, meglio conosciuto come il massacro della Spada.
Al momento l’attentato non è ancora stato rivendicato da nessun gruppo terroristico, ma si teme che possa essere di matrice jihadista. Infatti, già in passato i kamikaze del sedicente Stato Islamico avevano colpito nella zona.
Quello avvenuto nella giornata di domenica, è il quarto attentato contro la comunità assira si Qamishli negli ultimi sei mesi. Lo scorso 22 maggio, un kamikaze dell’Isis ha colpito nello stretto distretto, causando la morte di cinque persone. Il 24 gennaio due esplosioni hanno investito il quartiere di Qamishli, uccidendo tre fedeli e ferendone altri 20. Inoltre, lo scorso 30 dicembre, delle bombe erano state lanciate contro le attività commerciali della città, uccidendo 16 persone.