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Tsipras: “Non accettiamo ricatti”. Gelo tra Berlino e Atene

“La democrazia greca non intende ricattare nessuno e non può essere ricattata. Non chiediamo né compassione, né supervisione. Abbiamo le nostre proposte, chiediamo tempo e anche l’Europa ha bisogno di tempo”. Parola di Alexis Tsipras. Poche ore dopo la decisione della Bce di non accettare più titoli greci come collaterale per i suoi prestiti una cortina di gelo si è levata tra Atene e Bruxelles, di fatto vanificando il giro di incontri che il nuovo governo ellenico sta compiendo per sensibilizzare l’Europa sulla crisi di Atene. Ieri il vertice tra il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, e il suo omologo tedesco Wolfgang Schaeuble si è concluso con una fumata nerissima. “Siamo d’accordo sul fatto che non siamo d’accordo” è stato il commento dell’uomo della Merkel. Ma stavolta la posizione della Germania rappresenta quella di tutta l’Eurozona, Italia compresa.

Tanto che Matteo Renzi ha definito come “più che legittima e opportuna” la mossa di Francoforte “dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno a un tavolo in un confronto diretto e positivo per una Ue che – andando oltre una concezione burocratica tutta rivolta alla austerità – sia capace di rispettare e far rispettare gli impegni presi e di guardare con maggiore fiducia e determinazione a un orizzonte europeo fatto di crescita e investiment”. Nessuna sponda dunque in Europa, ma Varoufakis ha tranquillizzato i suoi cittadini affermando che la decisione della Banca centrale “non avrà ripercussioni negative sul sistema finanziario del Paese che resta totalmente protetto grazie ad alcuni canali con cui si potrà assicurare la liquidità necessaria”.

Dal canto suo sempre Schaeuble ha evidenziato che Atene deve lavorare con troika. “La Grecia deve lavorare con il Fondo monetario internazionale, la Bce e la commissione europea”, cioe’ con le tre istituzioni con cui ha affrontato il programma di aiuti aggiungendo che la “Germania deve comprendere quali difficoltà ha attraversato il popolo greco e rispettare i progressi che ha fatto”. Il ministro tedesco ha proseguito spiegando che alcune misure del governo greco non vanno bene. “Non ho potuto nascondere il mio scetticismo – ha detto Schaeuble – Alcune delle misure non vanno nella giusta direzione”. Immediata la replica un po’ provocatoria e con un chiaro riferimento alla storia tedesca di Varoufakis: “Credo che tra tutti i paesi europei la Germania sia quello che possa capire meglio questa semplice notizia: quando si scoraggia troppo a lungo una nazione orgogliosa, senza far intravedere la luce alla fine del tunnel, questa nazione prima o poi va in ebollizione”

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