Anche se le trattative tra Grecia e Europa proseguono, le dichiarazioni dei leader non lasciano presagire nulla di buono. Sia Alexis Tsipras che Angela Merkel hanno infatti manifestato tutta la loro frustrazione per la mancanza di progressi nei negoziati, a soli due giorni dall’Eurogruppo di Lussemburgo, che acquisisce sempre più il sapore dell’ultima spiaggia.
Il premier greco, davanti ai parlamentari del suo partito, ha alzato ancora i toni della retorica in un’escalation verbale che mostra come i rapporti tra le parti siano sempre più avvelenati. Le istituzioni creditrici di Atene (Ue, Bce, Fmi) “vogliono umiliare il governo greco”, ha dichiarato il premier ai deputati di Syriza. “L’ossessione dei creditori per un programma di tagli non può essere un errore, ha fini politici”, ha poi aggiunto: “I creditori stanno utilizzando i negoziati per dimostrare la loro forza, noi stiamo trattando in buona fede”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delle Finanze Varoufakis, che non vede “margini per altre concessioni” nei confronti dei creditori.
Tsipras ha poi criticato la Bce per “insistere sulla linea di strangolamento finanziario”, nonostante sia Francoforte che da mesi tiene in piedi l’intero sistema bancario greco, e il Fmi di “responsabilità criminale”, accusa che di certo non rasserena il clima. “Fissarsi sui tagli, molto probabilmente fa parte di un piano per umiliare un intero popolo che nei cinque anni passati ha sofferto colpe non sue – ha detto il leader che è ormai una bandiera della sinistra europea – è giunto il momento che le proposte del Fmi vengano giudicate dall’opinione pubblica, dall’Europa”.
Nonostante le “dichiarazioni aggressive”, ha però puntualizzato Tsipras, “ci sono forze in Europa che lavorano per un accordo equo”, che suona proprio come se il premier volesse aprire una breccia in Europa, che non sembra più tanto coesa come qualche settimana fa. Da una parte infatti c’è la Merkel, che per salvare l’integrità dell’Eurozona potrebbe anche accettare di fare qualche concessione. Dall’altra parte ci sono i falchi della Finanza, con a capo Schaeuble, contrari a qualsiasi sconto o concessione del debito greco.
Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, i leader dell’area euro stanno anche valutando la possibilità di una summit straordinario da convocarsi domenica, nel caso in cui giovedì non si riesca ad arrivare a un’intesa tra i ministri delle Finanze.