Le truppe curdo irachene sono sempre più vicine a Mosul. Completata la riconquista dei villaggi situati attorno alla roccaforte dell’Isis, gli uomini della coalizione hanno iniziato a martellare con le artiglierie il sedicente Stato islamico dalle postazioni più avanzate. Ai jihadisti non resta altro che nascondersi nei tunnel.
Gli iracheni sono avanzati fino a 12 chilometri dal cuore della “capitale” del Califfato in Iraq, e ora sentono più vicina la fine di Abu Bakr al Baghdadi. Sono a un passo dall’ingresso a Mosul: a tre chilometri dalle postazioni più avanzate ci sono i primi edifici su cui poter issare una bandiera e poter annunciare al mondo che la battaglia finale è iniziata. A una manciata di chilometri di distanza, ha annunciato il presidente del Kurdistan iracheno, Massud Barzani, i Peshmerga coadiuvati dai caccia e dagli elicotteri da combattimenti della Coalizione e dall’artiglieria statunitense hanno costretto i jihadisti a ritirarsi da Bashiqa, snodo strategico per la conquista di Mosul.
La cittadina “è caduta”, ha detto il leader curdo, avvertendo che la zona “pullula di ordigni di ogni genere” e i soldati avanzano con molta cautela. Le forze Peshmerga attendono l’arrivo dei team Eod – i “cacciatori di bombe” addestrati a Erbil dall’Esercito italiano – che avranno il compito di aprire la strada alle truppe e alle liberazione dei civili, moltissimi Yazidi, intrappolati da mesi. Ma si teme di trovare altri orrori, altre fosse comuni.