Il terrorista di New York era felice quando ha chiesto di appendere la bandiera dell'Isis nella sua stanza di ospedale. Ha ucciso 8 persone e ne ha ferito gravemente 12. Dovrebbe essere condannato a morte!”. Lo ha scritto Donald Trump in un tweet.
NYC terrorist was happy as he asked to hang ISIS flag in his hospital room. He killed 8 people, badly injured 12. SHOULD GET DEATH PENALTY!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 2 novembre 2017
Sayfullo Habibullaevic Saipov, l'uzbeko che ha colpito a New York la sera del 31 ottobre, aveva pianificato l'attacco costato la vita a 8 persone da “oltre un anno” e lo ha compiuto in nome dell'Isis, attenendosi alle “istruzioni” contenute nei manuali online del Califfato. Sui suoi dispositivi elettronici sono state trovate migliaia di immagini dell'Isis e video su uccisioni di prigionieri da parte dei militanti, ma anche decapitazioni e istruzioni per bombe fatte in casa.
Lupo solitario
Il killer ha ammesso con gli investigatori di essersi ispirato da questi video dell'Isis per condurre l'attacco e di aver scelto di agire il giorno di Halloween per poter uccidere un maggior numero di persone. Il suo obiettivo era quello di percorrere sul suo furgoncino diverse miglia, da Tribeca al ponte di Brooklyn. Saipov ha anche ammesso di aver noleggiato un furgoncino simile a quello usato per l'attacco il 22 ottobre per ''esercitarsi'' e chiesto di poter aver una bandiera dell'Isis nella sua camera di ospedale.
Il killer
Le indagini in corso hanno mostrato che Saipov, uzbeko di 29 anni, è arrivato negli Stati Uniti nel marzo del 2010 con una Green Card vinta alla lotteria annuale che ieri ha fatto ripiombare la Grande Mela nel terrore e che, parole sue, voleva “uccidere ancora“. “Si è radicalizzato qui”, ha riferito il governatore di New York Andrew Cuomo, descrivendolo come un “lupo solitario“. Per ora non ci sono infatti elementi che lo leghino a un'organizzazione terroristica o ad un piano più ampio: in passato è stato fermato solo per infrazioni stradali e non è mai stato oggetto di un'indagine dell'Fbi, pur essendo stato interrogato nel 2015 per aver avuto contatti con persone indagate per terrorismo. Vicino al furgoncino sono stati trovati diversi coltelli, una bandiera dell'Isis e un appunto scritto a mano in arabo: “L'Isis vivrà per sempre“.
Indagini
Il giallo però è che secondo un conoscente Saipov “parlava poco l'inglese, male il russo e per nulla l'arabo, che non sapeva neppure leggere”. Maggiori dettagli si attendono dagli interrogatori in corso. La polizia e l'Fbi hanno sentito la moglie, che abita in New Jersey, a Parteson, insieme ai loro tre figli, e perquisito la loro abitazione, trovando materiale legato all'Isis nel suo pc. Ma è soprattutto da Saipov che si attendono spiegazioni: il terrorista è in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico, al termine del quale gli investigatori hanno iniziato a interrogarlo. Il killer, hanno raccontato gli inquirenti, non ha mostrato alcun segno di pentimento, anzi è “orgoglioso” dell'attacco e avrebbe detto che “voleva continuare a uccidere” se non fosse finito con il furgoncino contro il pulmino della scuola vicina al luogo dell'attacco.
L'altro uomo
Si è risolta intanto la caccia al secondo uomo: Mukhammadzoir Kadirov, il 32enne di origine uzbeka come il killer, è stato rintracciato, ma potrebbe non avere alcun ruolo nell'attentato.