Categories: Esteri

Trump: “Pena di morte per i trafficanti di droga”

Logo Interris - Trump: "Pena di morte per i trafficanti di droga"

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Trump: "Pena di morte per i trafficanti di droga"

Pena di morte per i trafficanti di droga. E' quello che auspica il presidente statunitense, Donald Trump, per gli Usa. Torna a parlare di questo argomento a un comizio elettorale, in Pennsylvania a sostegno del candidato repubblicano Rick Saccone nelle elezioni speciali di martedì per un seggio alla Camera. Con queste parole scalda il pubblico presente. Il tycoon plaude la Cina e Singapore come un modello da seguire. In passato aveva anche citato le Filippine di Rodrigo Duterte. Paesi come questi, spiega, “hanno meno problemi con le tossicodipendenze per la durezza con cui puniscono gli spacciatori, anche con la pena capitale”.

Punizioni esemplari…

Trump fa poi l'esempio di un imputato che viene condannato a morte o all'ergastolo per aver ucciso una sola persona, mentre un trafficante di droga “può ucciderne migliaia facendo poca galera“. “Stanno uccidendo i nostri bambini, stanno uccidendo le nostre famiglie, stanno uccidendo i nostri lavoratori – sostiene -. L'unico modo per risolvere il problema della droga è la durezza”. Poi una proposta: “Non so se il Paese è pronto per leggi come quelle della Cina e di Singapore, ma dobbiamo iniziare una discussione“. Ipotizza poi la facoltà per i procuratori di chiedere la pena capitale per i “mercanti di morte”. Un passaggio, quest'ultimo, tra i più applauditi dalla platea di spettatori, entusiasti delle parole del Presidente.

…da applicare negli Usa

Secondo quanto riportato dal Washington Post, non è un caso che l'amministrazione Trump stia già considerando questa modifica per consentire ai rappresentanti dell'accusa di invocare la pena capitale contro i reati di droga. Il tycoon sembra voler cavalcare elettoralmente questa battaglia sullo sfondo della lotta contro le “città santuario” che tutelano i clandestini, da lui additati spesso come “criminali e spacciatori”.

Gaetano Paciello: