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Trump parla alla Nazione: “Il muro? E' buon senso”

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Diciassette giorni di governo chiuso ma Donald Trump non molla. Nel suo discorso al Paese dallo Studio Ovale, annunciato da qualche giorno, il presidente degli Stati Uniti richiama a sé l'attenzione dei cittadini sul tema della migrazione, ribadendo ancora una volta la necessità impellente di alzare una barriera fisica al confine messicano. E se lo shutdown prosegue, ha spiegato, la responsabilità dovrebbe ricadere sui democratici che, tuttora, “non sostengono la richiesta di spesa” per costruire il muro che, a detta del Tycoon, andrebbe a rafforzare la sicurezza in accesso (e quindi interna) del Paese. La novità, rispetto ai giorni scorsi, è che il presidente americano ha esplicitamente lasciato intendere che vi sia già un accordo con il governo messicano per tirare su il muro promesso da Trump.

Verso il confinee

Una circostanza, quella dell'accordo, che permetterebbe in sostanza di “far tirare su il muro da sé”, senza gravare sugli Stati Uniti. La mossa, però, non è sfuggita ai democratici che, in un filmato di replica, hanno estermato il loro dissenso accusando il presidente di tenere in ostaggio il popolo americano. Il tutto mentre gli 8 minuti di discorso di Trump erano scaduti da poco tempo, lasciando ai semplici cittadini quello che già era chiaro al settore amministrativo: il muro si farà e non solo come promessa mantenuta. L'intenzione di Trump, ora come ora, è quella di reperire al più presto i fondi per il muro e sciogliere così un'impasse di governo alquanto fastidiosa, oltre che rischiosa: per reprire i 5,7 miliardi richiesti, addirittura il presidente ha fatto sapere che, dopo la riunione coi senatori repubblicani a Capitol Hill, si dirigerà in zona confine per constatare i progressi fatti di persona e mostrare come e perché ce ne sarebbe bisogno.

Il muro

Il muro, ha detto il presidente, “è una scelta fra giusto e sbagliato, fra giustizia e ingiustizia. Quando ho giurato per diventare presidente mi sono impegnato e determinato a proteggere il paese e questo è quello che farò. Non vogliamo un muro perché odiamo le persone che stanno fuori, ma perché amiamo quelle che sono dentro”. Ecco perché, ha sostenuto ancora l'inquilino della Casa Bianca, la richiesta di “5,7 miliardi di dollari per la sicurezza al confine è solo una questione di buon senso. Quanto sangue americano deve ancora scorrere prima che il Congresso agisca per finanziare la sicurezza dei confini?”.

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