Donald Trump “non oserà attaccare l'Iran“. Ne è convinto il generale Gholam Hossein Gheibparvar, leader della forza paramilitare iraniana Basij, citato dall'agenzia semi-ufficiale di Teheran Isna.
Alta tensione
Quella messa in moto dal presidente americano, secondo l'ufficiale, è solo una “guerra psicologica“, che non avrà ripercussioni sul piano militare. Domenica, il presidente iraniano Hassan Rohani aveva ammonito l'inquilino della Casa Bianca, esortandolo a “non giocare con la coda del leone, lo rimpiangerete per sempre”. “La guerra con l'Iran sarebbe la madre di tutte le guerre“, aveva aggiunto. Parole alle quali Trump ha risposto duramente con un tweet: “Non minacciare mai più gli Stati Uniti o ne pagherete le conseguenze come pochi nella storia ne hanno sofferte prima. Non siamo un Paese che tollererà più le vostre stupide parole di violenza e morte. Fate attenzione!”.
L'alleato
Chi è soddisfatto della linea dura adottata da Trump nei confronti della Repubblica Islamica è Benjamin Netanyahu, che ha lodato il presidente Usa e il segretario di Stato Mike Pompeo per per la loro “posizione ferma contro l'aggressione del regime iraniano”. Intervenendo alla riunione di gabinetto, il leader israeliano ha sostenuto che “le potenze hanno assecondato il regime iraniano nel corso degli anni ed è bello vedere gli Stati Uniti che stanno cambiando questa equazione sbagliata“. Proprio Pompeo, su Twitter, si è detto convinto che gli iraniani, prima o poi, smetteranno di credere alle “bugie” del regime. “Per 40 anni il popolo iraniano ha sentito dal proprio governo che l'America è il grande Satana – ha scritto -. Crediamo che non siano più interessati a sentire questa #FakeNews”.