Nuova grana per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il titolare della Casa Bianca è stato accusato da una giornalista, Elizabeth Jean Carroll, nota opinionista, di averla aggredita e violentata in un camerino di un grande magazzino di lusso newyorkese oltre 20 anni fa.
La ricostruzione del fatto
I due si sarebbero incontrati casualmente a “Bergdorf Goodman”, il grande magazzino di lusso sulla Fifth Avenue a due passi dalla Trump Tower. Secondo la ricostruzione della giornalista Trump, che a quel tempo era un famoso immobiliarista, le si avvicinò facendo riferimento alla famosa rubrica sulla rivista Elle e chiedendole consiglio per l'aquisto di biancheria intima da donna. Ma quando i due arrivarono nei camerini, Trump divenne violento e la stuprò, secondo quanto raccontato da Carroll. La giornalista, oggi 75 enne, ha spiegato di non aver denunciato prima questo episodio per paura dell'umiliazione pubblica e di averne parlato con due amiche durante la campagna elettorale che nel 2017 portarono l'ex tycoon alla Casa Bianca.
La reazione
Il presidente ha negato l'accaduto e ha accusato Carroll di essersi inventata tutto: “vergogna per chi inventa false storie di aggressione per farsi pubblicità, vendere un libro o per motivi politici, come Julie Swetnick che ha accusato falsamente il giudice Justice Brett Kavanaugh” ha detto Trump aggiungendo che “è un male che le persone credano a queste storie, soprattutto in totale assenza di prove”.Inoltre Trump ha alluso alla possibilità che dietro “false accuse” della giornalista possano celarsi i democratici dietro: “Se qualcuno ha informazioni che indichino che la signora Carroll o il New York Magazine stiano lavorando con il partito democratico, per favore si faccia avanti il più presto possibile”. Un situazione che non è nuova per il presidente degli Stati Uniti, che durante la scorsa campagna elettorale era stato accusato di molestie da almeno 15 donne.