Era uno dei fedelissimi di Donald Trump, almeno fino a poche ore fa. Il presidente degli Stati Uniti ha, infatti, rimosso dall'incarico il Segretario di Stato (cioè il nostro “ministro degli Esteri”) Rex Tillerson. La decisione è stata confermata dall'ex tycoon con un tweet. Al suo posto arriva Mike Pompeo, direttore della Cia, che verrà sostituito in questo ruolo da Gina Haspel, sua numero due e prima donna a ricoprire la massima posizione nell'agenzia.
Gelo
L'interessato, stando a quanto riferito da Steve Goldstein, non avrebbe ancora parlato con Trump e sarebbe all'oscuro circa i motivi del defenestramento. “Non ha parlato con il presidente questa mattina ed è ignaro della ragione. Ma – ha spiegato il sottosegretario- è grato per l'opportunità (che gli è stata data) di servire (il Paese), e crede ancora fortemente che il servizio pubblico sia una vocazione nobile da non rimpiangere”.
La decisione
Il presidente Trump ha rivendicato di aver preso la decisione “da solo”. Egli ha inoltre detto che “ora sarà molto più contento”. Il presidente statunitense ha aggiunto che il cambio è “importante” ora che “sono in corso i preparativi per l’incontro con il leader della Corea del Nord Kim Jong-un e mentre sono in corso le trattative per le modifiche” del Nafta, l’accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Canada e Messico.
Ascesa
Tillerson era stato nominato dalla Casa Bianca a capo della segreteria di Stato nel dicembre 2016 ed è entrato ufficialmente in carica nel febbraio 2017. Dal 2006 era presidente e amministratore delegato del colosso petrolifero ExxonMobil. Quando era a capo della Exxon Neftegas, prima della fusione con Mobil, aveva ricoperto responsabilità sulle operazioni in Russia e nel Mar Caspio.
Convivenza difficile
In due anni di lavoro insieme le occasioni di scontro non sono mancate. Sul nucleare iraniano, ad esempio,Trump e Tillerson hanno sempre avuto posizioni distanti, con il presidente tra i più accesi oppositori di Teheran, convinto della necessità di revocare l'intesa con la Repubblica islamica sul nucleare. Di diverso avviso il segretario di Stato che ha fatto pressioni per preservare l'accordo. Divergenze anche sul dossier nordcoreano. Trump ha rivelato di non essersi confrontato con Tillerson dopo aver ricevuto da Kim Jong-un l'invito a incontrarsi. Per il segretario di Stato le condizioni per dei negoziati diretti non sono ancora mature. E quando era arrivata la notizia che Trump aveva accettato, si era detto “non sorpreso”, sottolineando che era una decisione “presa dal presidente da solo“. Durante una riunione con i generali del Pentagono, la scorsa estate, senza il presidente, Tillerson definì Trump un “moron“, un idiota. Quando la notizia trapelò, a ottobre, il segretario di Stato assicurò di avere un ottimo rapporto con l'ex tycoon e lo definì “intelligente”, senza mai smentire però di aver usato l'altro termine