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Trump firma la legge di bilancio: stop allo shutdown

Donald Trump ha firmato la legge di bilancio mettendo fine allo “shutdown”. E' stato lo stesso presidente Usa ad annunciarlo con un messaggio su Twitter. “Ho appena firmato la legge. I nostri militari saranno ora più forti di prima. Amiamo e abbiamo bisogno dei nostri militari e gli abbiamo dato di tutto e di più. Prima volta che accade in lungo tempo. Significa anche lavoro, lavoro, lavoro!”, ha scritto l'ex tycoon.

Voto

La pratica era stata archiviata dal Congresso, con il voto prima del Senato e poi della Camera dei rappresentanti. L'approvazione della normativa, dopo il via libera del Senato, non era scontata a causa delle resistenze dell'ala dura più anti-statalista dei Repubblicani e le insistenze dei democratici per un'apertura a favore dei “Dreamer”. Ora il testo passa alla Casa Bianca per la firma del presidente, Donald Trump.

 

Corsa contro il tempo

In un primo momento il voto era slittato a causa del blocco dovuto all'intervento di Rand Paul, esponente del Grand Old Party, andato avanti a oltranza sulla richiesta di un quarto d'ora di dibattito per il voto su un emendamento utile alla preservazione del tetto di debito. Il senatore era pronto a tenere l'assemblea in seduta oltre la mezzanotte (termine massimo per la votazione) per far scattare lo shutdown, costringendo il Senato a rinviare il voto procedurale necessario all'approvazione del bilancio.

L'accordo

A seguito dello slittamento del voto, la Casa Bianca aveva sollecitato le agenzie federali a prepararsi al secondo shutdown in una manciata di giorni, con conseguente sospensione dei finanziamenti. Il problema, secondo Paul, era che un accordo bilaterale sul bilancio incrementerebbe il deficit dello stato federale di circa 1000 miliardi di dollari: “Francamente – aveva detto – penso che il Paese valga un dibattito fino alle 3 del mattino”. A ogni modo, ben prima dell'opposizione di Rand Paul, nell'aula erano stati palesati evidenti dissidi sul nodo dei “dreamers”, con la minoranza democratica a protestare per un accordo che, a loro giudizio, non prevede nulla per i giovani immigrati senza documenti. Nella bozza di accordo, diffusa mercoledì, è previsto l'incremento dei limiti massimi di spesa per le spese nazionali e militari, per questo anno fiscale e per il prossimo, di circa 300 miliardi di dollari in totale, oltre allo stanziamento di 90 miliardi per interventi dovuti a calamità naturali.

 

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