Un ennesimo giro di vite sull’immigrazione clandestina è stato varato dall’amministrazione del presidente Trump, che ha diffuso un documento con nuove leggi sulle espulsioni, che da ora saranno possibili anche per clandestini che che si sono macchiati di reati minori e saranno rese più veloci. L’annuncio è stato dato dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, il quale ha rassicurato che l’obiettivo non sono espulsioni di massa.
I nuovi decreti
Il ministro della Sicurezza Interna, John Kelly, ha emanato due nuovi decreti che mettono a rischio di espulsione quasi la metà degli 11 milioni di stranieri, che in base a delle stime risultano presenti sul suolo Usa, e che sono privi di documenti regolari. In base alle nuove leggi, è previsto che le pattuglie di frontiera e gli agenti dell’immigrazione espellano il più velocemente possibile qualsiasi clandestino venga individuato, fatta eccezione per i minori. Inoltre, mentre l’amministrazione Obama prevedeva l’allontanamento dal suolo americano di tutti quegli irregolari che si erano macchiati di reati gravi, ora con Trump finiranno nel mirino anche coloro che hanno commesso reati minori.
I dreamers
Delle politiche sull’immigrazione che aveva stabilito Obama, resta in piedi solo quella che riguarda i cosiddetti “dreamers”, ossia gli immigrati che entrarono illegalmente nel Paese quando erano bambini. Il programma Deferred Action for Childhood Arrivals prevede che vengano emessi per loro dei permessi per motivi di lavoro e l’immunità dall’espulsione.
No al muro, sì alla stretta sull’immigrazione
Inoltre, nonostante le migliaia di persone che sono scesa in piazza in varie città americane per protestare contro Donald Trump, da un sondaggio targato Harvard-Harris e pubblicato da The Hill, emerge che un’ampia maggioranza degli americani sostiene le politiche di Trump sull’ immigrazione, a parte il muro col Messico, a cui il 53% degli intervistati è contrario (47% a favore). Ma il 53% supporta il suo bando temporaneo contro rifugiati e cittadini provenienti da 7 Paesi islamici (47% contro). Il 75% è a favore di un maggior controllo al confine (25% contro) e l’80% contro le cosiddette città santuario e la loro tutela dei clandestini. L’80% ritiene che le autorità locali delle città santuario – rette in genere da sindaci dem – dovrebbero consegnare i clandestini a quelle federali e il 52% è a favore della revoca dei fondi federali a queste città. Il 77% in ogni caso è favorevole ad una riforma complessiva dell’immigrazione (23% contro).