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Trump e lo spettro di Charlottesville

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Anche se non appare il grande favorito per le primarie democratiche, il sasso lanciato da Joe Biden ha fatto rumore. La sua strategia di non puntare sulle varie divergenze con i colleghi dem ma di mirare direttamente sui contenuti della politica di Trump per lanciare la sua candidatura a sfidante per la Casa Bianca, sembra aver in parte sortito l'effetto sperato. Al di là dei suoi commenti ironici circa la discesa in campo dell'ex vice-Obama, Trump si è visto costretto a ritirare fuori l'argomento Charlottesville (dopo che era stato proprio Biden a farlo per spiegare quanto fosse pericolosa la deriva presa dagli Usa) e le sue dichiarazioni all'indomani della morte dell'attivista investita dall'auto di un suprematista: all'epoca il presidente disse che in entrambi gli schieramenti c'erano brave persone, frase che non è andata giù a gran parte dell'opinione pubblica e che Biden si è trovato a cavalcare per lanciare il programma dem alle presidenziali 2020.

La replica di Trump

Incalzato sull'argomento dalla stampa, Trump ha precisato che la questione è già stata chiarita: “Ho risposto a questa domanda – ha detto a un cronista – e se guardi a quello che ho detto, vedrai che la questione è stata risolta perfettamente”. Per Biden non era così, visto che a suo giudizio le parole di Trump “danno un'equivalenza morale tra coloro che diffondono l'odio e quelli con il coraggio di opporsi esso”. Il Tycoon, invece, la fa più semplice: “Stavo parlando di persone che sono andate perché tenevano molto al monumento a Robert E. Lee (la cui statua doveva essere abbattuta a Charlottesville e, proprio quel 13 agosto del 2017, si era riunita una manifestazione di protesta, ndr), un grande generale. Che ti piaccia o no, era uno dei grandi generali”. E ancora: “Ho parlato con molti generali qui alla Casa Bianca e molti pensavano che, tra i generali, pensavano che fosse forse il loro generale preferito: la gente era lì a protestare contro l'abbattimento del monumento di Robert E. Lee”. Parole che provano a stemperare gli animi ma che, in qualche modo, fanno capire che “Sleepy Joe” Biden (come lo ha chiamato proprio il presidente) ha fatto centro. E magari a beneficiarne saranno le sue quotazioni.

Mattia Damiani: