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Trump: “Decisioni importanti entro 24/48 ore”

Sulla Siria “prenderemo qualche decisione importante nelle prossime 24-48 ore”. Lo ha annunciato il presidente Usa, Donald Trump, nel corso di una riunione del governo americano, riferendo che sta studiando la situazione di cui sta parlando con i vertici militari.

Venti di guerra

Il leader della Casa Bianca è poi tornato a condannare l'attacco “odioso” contro vittime innocenti, per il quale Washington continua ad accusare il regime di Bashar al Assad. Al momento il “commander in chief” delle forze armate statunitensi non esclude alcuna opzione, compresa quella di un'intervento militare contro Damasco. Mossa che rischia di scatenare una pericolosa crisi con Mosca, alleata del regime. “Capiremo chi c'è dietro l'attacco chimico – ha aggiunto – se la Siria, la Russia, l'Iran o tutti loro insieme”. 

Il precedente

Resta da capire quale sarà l'entità di un eventuale intervento. Già dopo la strage di Khan Sheikhoun Trump si era mosso e senza consultare il Congresso aveva ordinato alla Marina Usa di lanciare 59 missili Tomahawk contro la base aerea da cui era partito l'attacco chimico contro il villaggio. Negli 11 mesi successivi, ci sono stati altri attacchi chimici attribuiti a Damasco, di cui sei solo quest'anno con il gas cloro, senza che Washington rispondesse. Ora però Trump è tornato a minacciare di punire Assad e di far pagare pagare “un alto prezzo” ai suoi alleati, Iran e Russia. Per questo si ipotizza un nuovo raid sulla Siria occidentale che però arriverebbe proprio mentre il presidente americano ha promesso un disimpegno dal Paese, con il ritiro già nei prossimi mesi di 2 mila militari Usa presenti nell'est della Siria.

Mattis

Anche il segretario alla Difesa, Jim Mattis, non ha escluso alcuna possibilità. “La prima cosa che dobbiamo guardare è il motivo per cui le armi chimiche sono ancora in uso, mentre la Russia è il garante della rimozione di tutte le armi chimiche“, ha detto in una conferenza stampa al Pentagono, a margine di un incontro con l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani. “Al momento non escludo nulla”, ha aggiunto, quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti avrebbero lanciato attacchi contro il regime siriano.

L'attacco

Sabato scorso un gruppo armato ribelle e un'organizzazione di soccorritori presente nella città di Duma, nella Ghouta orientale, ha denunciato un attacco con “gas tossico“, probabilmente sarin, che ha ucciso decine di persone, causando un'ondata di condanne internazionali. Il governo di Damasco ha negato ogni responsabilita'. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha replicato che le truppe russe entrate a Duma non hanno trovato prove di attacchi chimici. L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) ha intenzione di aprire un'inchiesta su tale attacco. 

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