Probabilmente una reazione era lecito aspettarsela dopo l'offensiva di Nancy Pelosi quando non si era ancora nemmeno insediata (di nuovo) come speaker della Camera dei Rappresentanti. Eppure Donald Trump riesce a stupire ancora tutti, organizzando in quattro e quattr'otto una conferenza lampo alla Casa Bianca, quando ormai la giornata volgeva al termine senza che dal presidente fosse arrivato altro che un in bocca al lupo alla leader democratica della Camera. Un briefing di cinque minuti, annunciato a sorpresa da Sarah Sanders: nessuno spazio per le domande ma la presentazione di un ospite d'eccezione sul palco, proprio il presidente degli Stati Uniti. Prima i cordiali auguri di buon anno, poi il discorso, breve ma denso, talmente inaspettato che nella sala riunioni della Casa Bianca (usata per la prima volta dal Tycoon per un briefing con la stampa) non c'era nemmeno un embelma presidenziale.
“Il muro sta arrivando”
E, quasi in risposta alle decise affermazioni di Nancy Pelosi sul nuovo corso dell'opposizione, ora che i democratici hanno in mano la Camera, Trump parla del muro al confine messicano, uno dei mantra della sua campagna elettorale, del quale ha parlato ricalcando gli ormai famosissimi motti di Game of Thrones, come già aveva fatto qualche mese fa rivolgendosi all'Iran: “The wall is coming”, recita il post su Instagram che ha seguito la dichiarazione nella sala riunioni, con tanto di volto del presidente con sguardo serio rivolto a uno spettatore ipotetico. Decisamente Trump non ha i tratti somatici e caratteriali della famiglia Stark, “titolare” del motto (“Winter is coming”) per restare su GoT ma il messaggio è chiaro lo stesso: democratici o no, il presidente pare avere tutta l'intenzione di proseguire con il suo progetto anti-immigrazione clandestina che, nei piani, dovrebbe tradursi con la realizzazione di un muro nei pressi del Rio Grande. Ma non solo chiusure: parlando ai giornalisti, Trump ha anche portato l'esempio del campo delle infrastrutture, come un ambito in cui potrebbe essere possibile lavorare con una Camera controllata dai dem.
Nessun accenno allo shutdown. Di quello si discuterà con il nuovo Congresso.