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Trump avverte Israele: “I nuovi insediamenti non aiutano a raggiungere la pace”

“La costruzione di nuovi insediamenti o l’ampliamento di quelli esistenti al di là degli attuali confini potrebbe non aiutare il raggiungimento della pace con i palestinesi”. Dopo aver fatto del sostegno a Israele una delle pietre miliari della sua politica estera, Donald Trump americano sembra cambiare rotta.

Anche se con toni cauti e più gentili rispetto a alle precedenti amministrazioni, inclusa quella di Barack Obama, la Casa Bianca di Trump invia a Tel Aviv un messaggio chiaro sugli insediamenti, pur precisando che una posizione ufficiale sulle colonie non è ancora stata presa. E Trump intende discuterne con il premier Benjamin Netanyahu nel corso della sua visita a Washington nelle prossime settimane. Intanto però il monito è stato lanciato, con la Casa Bianca che in una dichiarazione al The Jerusalem Post, riportata dalla stampa americana, si spinge anche oltre chiedendo “a tutte le parti” di non intraprendere “azioni unilaterali che potrebbero mettere a rischio la capacità di fare progressi” verso la pace, “inclusi annunci su insediamenti”.

Il cambio di rotta arriva dopo l’incontro con il Re di Giordania, Abdullah II, giunto a Washington senza un appuntamento ufficiale con il presidente, ma che ha ottenuto un faccia a faccia con Mike Pence, e un colloquio con Trump. La Giordania non ha nascosto i suoi timori sulla promessa di Trump di spostare l’ambasciata a Gerusalemme, mossa che Obama e altri presidenti hanno rifiutato per paura di una risposta violenta. La Casa Bianca di Trump ha frenato già sullo spostamento dell’ambasciata, precisando che ha iniziato solo a discutere dello spostamento. L’intervento della Casa Bianca, dietro il quale sembrerebbe esserci il consigliere Jared Kushner, arriva dopo che Netanyahu ha annunciato la costruzione di un’ondata di nuove case, forte dell’appoggio incondizionato di Trump.

“Non concordiamo sempre su tutto ed è troppo presto per dire se questo danneggerà la politica degli insediamenti” ha commentato l’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon. “Non vorrei categorizzare questo – ha spiegato Danon, primo esponente a commentare il fatto – come un inversione di tendenza Usa ma il tema è nell’agenda.. e sarà discusso nell’incontro tra Netanyahu e Trump a Washington”.

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