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Trump alla Nra: “Insegnanti armati nelle scuole”

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Il presidente degli Stati Uniti non cambia linea e, davanti alla Nra (National rifle association) a Dallas, ribadisce le sue proposte per il rafforzamento dei controlli sulle armi a cominciare dall'armamento degli insegnanti, uno degli aspetti più controversi fra quelli esposti da Donald Trump dopo la strage di Parkland: “Tutti noi vogliamo scuole più sicure – ha detto durante il suo intervento -. Ma insegnanti perfettamente addestrati dovrebbero portare armi nascoste: se i killer sapranno che ci sono non entreranno”. Spiegazione abbastanza sintetica che non spiega però fino in fondo i dettagli del programma che, ancora una volta, sembra destinato a far discutere. Anche perché, nonostante i punti toccati nel suo discorso, dalle armi agli insegnanti alle guardie armate nelle scuole, nessuno di questi ha riguardato aspetti come l'aumento dell'età minima per l'acquisto anche se, in un passaggio, Trump ha ricordato l'importanza di togliere le armi alle persone ritenute pericolose o mentalmente instabili.

Trump: “Armi fuorilegge? Allora anche i camion”

In compenso, il presidente ha ribadito la sua stima nei confronti dell'Nra (i cui membri sono stati definiti “patrioti” e ai quali ha rivolto il suo terzo discorso, il secondo in poco più di un anno di presidenza) e illustrato altri aspetti della prevenzione contro le azioni violente: “Se mettessimo fuori legge le armi come alcuni vorrebbero dovremmo mettere fuori legge tutti i camion, tutti i furgoni, che sono le nuove armi dei terroristi”. Parole chiare abbastanza per comprendere la linea che il Tycoon intende seguire per quanto riguarda il discorso della limitazione della compravendita di armi da fuoco.

“Secondo Emendamento non in pericolo”

Per Trump la questione è piuttosto semplice: “Il Secondo Emendamento (alla Costituzione americana) non sarà mai in pericolo finché sarò presidente”. Frase pronunciata durante la convention della Nra e che riassume in modo inequivocabile la posizione in merito dell'inquilino della Casa Bianca. Non va dimenticato che la lobby delle armi è stata fra i maggiori sostenitori di Trump in campagna elettorale tanto che, nel 2016, arrivò a sponsorizzare alcuni spot dell'allora candidato repubblicano in ben tre Stati (Ohio, North Carolina e Pennsylvania) dove il futuro presidente avrebbe poi ottenuto altrettante vittorie.

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