Il presidente Trump accetta di incontrare Kim Jong-un all'indomani della missiva inviata al tycoon da Pyongyang. Dietro la lettera potrebbe celarsi la possibilità di una soluzione pacifica alla crisi coreana e, probabilmente, di una regressione del leader nordcoreano sul programma nucleare, con tanto di sospensione dei test nel Mar del Giappone. Ma se dalla Casa Bianca frenano, il presidente Trump twitta: “L'accordo con la Corea del Nord richiede moltissimo e sarà, se completato, un accordo molto buono per il mondo. Tempo e luogo devono ancora essere decisi“:
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Media locali ignorano l'invito di Kim
Il clima di distenzione, tuttavia, sembra non essere avvertito in Corea del Nord, dove i media locali, nonostante gli sviluppi, continuano a ignorare la notizia della richiesta del leader Kim Jong-Un di un vertice con Donald Trump. Al contrario, confermano la solita linea bellica, continuando a minacciare una “guerra” con gli Usa. Sul Rodong Sinmun, principale quotidiano di Pyonguang, nonché il giornale ufficiale del Comitato centrale del Partito del lavoro di Corea, è apparso oggi un editoriale che attacca l'ultimo pacchetto di sanzioni varato dall'amministrazione americana assicurando: “Non cederemo alle pressioni di Washington. Non lasceremo che gli americani decidano qual'è la differenza tra il bene e il male secondo la volontà del suo leader, e che calpestino la verita' e la giustizia”. Nell'articolo si afferma che le ultime sanzioni annunciate dagli Usa il 7 marzo contro il regime per l'uso di armi chimiche per uccidere Kim Jong-Nam, fratellastro del dittatore, sono una misura “molto pericolosa” e “possono causare una guerra”. Pyongyang, conclude l'editoriale, “non si prostrerà davanti al potere militare delle sanzioni”. Washington si è dichiarata “un po' sorpresa” dall'offerta, e ha fatto poi sapere di attendere prima “passi concreti” da Pyongyang.
Svizzera disposta ad ospitare il summit
Dalla Casa Bianca fanno sapere che è troppo presto per stabilire luogo e giorno del summit. La Svizzera si fa avanti e si rende disponibile ad ospitare l'incontro tra Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Ad annunciarlo è il Dipartimento elvetico degli affari esteri, precisando che la disponibilità svizzera è ben nota, ma spetta solo alle parti decidere se, quando e dove intendono condurre i colloqui. La Confederazione si rallegra della volontà espressa da Trump e Kim di incontrarsi, ribadendo la propria disponibilità a partecipare agli sforzi di pace.