Situazione rovente attorno a Tripoli, dove i ribelli del leader Abdel Rahim Al Kani sarebbero pronti a dare l'assalto alla città: “Noi non vogliamo la distruzione – ha detto ai media il capo della Settima Brigata -, ma stiamo avanzando in nome dei cittadini che non riescono a trovare cibo e aspettano giorni in coda per avere lo stipendio, mentre i leader delle milizie si godono il denaro libico”. Una minaccia d'assalto arrivata anche al palazzo governativo di Fayez al-Serraj che, dopo aver radunato il consiglio presidenziale libico, ha proclamato lo stato d'emergenza “per proteggere i cittadini e la sicurezza, gli impianti e le istituzioni vitali che richiedono tutte le necessarie misure militari e civili”.
La situazione
Nel frattempo, i media locali hanno iniziato a riferire dei violenti scontri in corso nell'area attorno a Tripoli, specie lungo la via che conduce all'aeroporto, dove i ribelli della Settima hanno ingaggiato scontri a fuoco con le forze del governo Serraj. Nella giornata di ieri, i miliziani avevano conquistato la zona di al-Kurayema, mettendo poi nel mirino l'asse di Salah Eddine, dove qualche ora fa sono andati in scena diversi scontri con esplosioni di ordigni, uno dei quali nei pressi dell'ambasciata italiana. La stessa Italia (nonostante il grosso rischio corso dall'ambasciata, rimasta comunque in attività) sta partecipando, assieme all'Unione europea, a una serie di mediazioni per tentare di scongiurare l'escalation di violenza, mentre gli anziani di Tripoli (riuniti nel consiglio della Shura) hanno organizzato un comitato di emergenza per evitare lo scontro decisivo fra la fazione ribelle e l'esercito tripolitano.
La scomparsa di al-Haddad
Mentre il lavoro dei diplomatici italiani prosegue senza sosta, la situazione per Serraj inizia a farsi critica, considerando le scarse forze alleate, escluse quelle finanziate dall'Ue (tra le quali le Brigate rivoluzionarie di Tripoli di Haithem al-Tajouri). Anche la 301 (attiva a Misurata) sembra poco propensa a intervenire: nella giornata di ieri peraltro, come riferito da 'Lybia observer', un generale libico, Mohammed al-Haddad, è scomparso dopo un incontro avuto con i capi delle milizie di Misurata, coi quali avrebbe avuto un alterco. Al momento nessuno ha rivendicato l'agguato e, per ora, solo la sua auto è stata ritrovata.