Prosegue senza esclusione di colpi il conflitto in Libia. Ieri sera le “brigate rivoluzionarie di Tripoli di Haitem Tajouri” – una milizia armata fedele al governo di unione nazionale del premier Fayez al Sarraj – ha assaltato e preso il controllo del carcere di Al Hadaba, a Tripoli. Lo riferiscono i media libici.
Il carcere di Tripoli
La struttura carceraria veste un importante ruolo strategico, più che territoriale: all’interno della struttura carceraria, infatti, sono reclusi importanti esponenti di spicco dell’ex regime di Muammar Gheddafi, compresi Saadi – figlio del defunto rais – e l’ex capo degli 007 Abdallah al Senoussi.
Mistero sui detenuti
E’ mistero sulla sorte dei detenuti. Secondo diverse fonti, i prigionieri sarebbero stati trasferiti in un “luogo sicuro”.
I media libici hanno invece svelato oggi i costi umani dell’operazione. Secondo Hachem Bishr, consigliere militare del governo di unità ad Al Jazeera, sarebbero almeno 52 i combattenti delle milizie fedeli a Sarraj uccisi nei violenti scontri di ieri. Ferraj è sia Presidente del Consiglio Presidenziale, sia Primo ministro in seguito all’accordo di pace del 17 dicembre 2015. E’ appoggiato da Usa e Ue.
L’anti Ferraj: il generale Haftar
“Almeno 17 di loro sono stati uccisi sommariamente dai rivali nel distretto di Abu Salim”, aggiunge Bishr. Il consigliere si riferisce agli uomini legati al generale Khalifa Haftar, “l’uomo forte” di Tobruk appoggiato dalla Russia. Inoltre, ha aggiunto l’emittente qatariota, molti civili sono rimasti intrappolati tra i due fuochi e non riescono a lasciare le zone degli scontri, rischiando così la distruzione dei propri beni e la morte.