Il partito socialista di Nicolas Maduro si è aggiudicato elezioni municipali nella maggior parte delle città del Paese, ma sul voto ha pesato il boicottaggio di quasi tutta l'opposizione. Lo stesso capo dello Stato, durante un comizio in cui ha annunciato il suo trionfo, ha avvertito che “i partiti che non hanno partecipato al voto non potranno farlo più e scompariranno dalla mappa politica“. Quindi di fatto li ha estromessi dalle presidenziali del prossimo anno.
Dati finali
Il partito al potere in Venezuela si è imposto in oltre 300 città su 335, ha annunciato lo stesso Maduro. L'opposizione ha perso roccaforti come Maracaibo ed il distretto di Sucre, nell'area di Caracas. L'affluenza è stata del 47%, in calo di oltre dieci punti rispetto alla tornata di quattro anni fa. Inoltre, tre dei quattro maggiori partiti di opposizione hanno rinunciato a presentare i propri candidati, accusando le autorità di irregolarità e brogli durante le ultime elezioni per i governatorati.
Verso le presidenziali
Il voto delle municipali è stato l'ultimo prima di quello presidenziale, l'anno prossimo, nel quale Maduro conta di essere rieletto, nonostante la sua forte impopolarità, soprattutto per le pessime condizioni economiche del Paese, con la carenza di beni primari come cibo e medicine. Mentre l'opposizione lo accusa di aver trasformato il Venezuela in una dittatura, con il carcere ai dissidenti e creando istituzioni a sua immagine.
Regime
Lo scorso agosto Maduro ha sostituito l'Assemblea nazionale, in cui era forte la presenza dell'opposizione, con una Costituente. I suoi avversari lo hanno subito accusato di voler azzerare il dissenso. Manifestazioni e scontri si sono verificati in tutto il Paese. Nonostante la condanna da parte della comunità internazionale, Maduro è andato avanti per la sua strada e non manca chi considera il boicottaggio delle municipali un clamoros autogol.