Un incontro importante quello svolto dal presidente russo, Vladimir Putin, con i suoi corrispettivi di Iran e Azerbaigian, in un trilaterale dai molti aspetti a Teheran. Al centro delle discussioni fra il leader del Cremlino, il presidente iraniano Hassan Rouhani e quello azero Ilham Aliyev, tematiche “calde” della sfera geopolitica internazionale e punti salienti del programma diplomatico e di cooperazione fra i tre Paesi, con particolare attenzione al settore energetico e a quello economico. Ma la visita di Putin in Iran assume anche altri aspetti, altrettanto importanti, che riguardano strettamente l'imminente revoca da parte degli Stati Uniti, per decisione del presidente Trump, dell'accordo sul nucleare iraniano. Di questo, il presidente russo ha parlato con l’ayatollah Ali Khamenei, in un faccia a faccia incentrato proprio sui termini dell'intesa che gli Usa hanno deciso di archiviare: “L'inadempienza degli impegni internazionali da parte di alcuni Paesi – ha detto Putin – non è accettabile”. Un riferimento piuttosto chiaro alla posizione statunitense.
Putin al trilaterale
In una replica di quanto giĂ accaduto nel 2016, il trilaterale fra Putin, Aliyev e Rohuani ha certamente contribuito a rinsaldare l'intesa fra i tre Paesi coinvolti, con i tre leader a confermare, in una conferenza stampa allestita al termine del vertice, il rafforzamento della collaborazione su temi fondamentali come la comunicazione, i trasporti e l'energia. Un'alleanza, come spiegato dal presidente Rohuani, dettata dall'amicizia e dalla vicinanza geografica che “ci ha spinti a trarre vantaggio dalle attuali capacitĂ nelle nostre relazioni”, con un occhio piĂą che vigile alla realizzazione del corridoio Nord-Sud che collegherebbe Russia e India passando per Iran e Azerbaijan, proponendo di fatto un'alternativa terrestre al passaggio attraverso il Canale di Suez. Per quanto riguarda il terrorismo, inoltre, Rouhani ha affermato che l'intesa sul contrasto al fondamentalismo è piĂą che mai salda e che “per la Repubblica islamica dell'Iran, assicurare la sicurezza regionale e la lotta al terrorismo in linea con i suoi partner internazionali è di grande importanza”.
Siria e Est asiatico
Ma sul capitolo terrorismo si è incentrata buona parte del colloquio fra Putin e Khamenei, chiamati a discutere del futuro della Siria specie dopo la recente liberazione di Raqqa, anche considerando il ruolo avuto da entrambe per il destino di Assad. Un'intesa che ha direttamente rafforzato la collaborazione fra Russia e Iran, aprendo scenari di cooperazione che, come affermato da Khamenei, potrebbero “isolare l'America” e “ripristinare la stabilitĂ in Medio Oriente”. Venerdì prossimo toccherĂ a Trump. Lui andrĂ piĂą a est, in, Giappone, Corea del Sud, Filippine e Vietnam, ma anche in Cina. Un incontro che potrebbe dire molto sulla futura geopolitica asiatica.
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