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Tre incriminati per l'omicidio di Caruana Galizia

Arrivano le prime 3 incriminazioni per l'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre scorso nei pressi della sua residenza di Bidnija, vicino Mosta. Secondo quanto riporta il Times di Malta, si tratta dei fratelli George e Alfred Degiorgio, di 55 e 53 anni, e di Vincent Muscat, 55 anni. Sono invece state rilasciate su cauzione le altre sette persone fermate lunedì mattina nell'ambito delle indagini.

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I tre si sono dichiarati non colpevoli delle accuse che gli vengono contestate, tra cui anche il possesso di materiale e armi per la fabbricazione di bombe. A incastrarli ci sarebbero però le analisi delle celle telefoniche della zona di Triw il-Bidnjia, dove Daphne è stata assassinata, che riconducono ai cellulari dei sospetti. Secondo il Times, gli uomini sono già noti alla polizia. Muscat è sopravvissuto a tre colpi in testa nel 2014. In precedenza era stato accusato di coinvolgimento in un colpo di banca fallito nel 2010, che includeva il tentato omicidio di un poliziotto. Anche i fratelli Degiorgio furono coinvolti nella rapina, oltre ad avere altre condanne penali.

Reporter scomoda

Le inchieste di Daphne Galizia avevano portato alla luce il ramo maltese dello scandalo sui paradisi fiscali, i cosiddetti Panama Papers, chiamando in causa anche la moglie del premier Joseph Muscat. E lo scandalo, seppur negato dagli interessati, aveva provocato comunque la caduta del governo, tornato poi in sella dopo nuove elezioni a giugno. Il primo ministro, da parte sua, ha sempre sostenuto di aver rispettato il lavoro della giornalista, anche se era tra i suoi bersagli, e dopo l'omicidio ha offerto persino una taglia da un milione di euro per qualunque informazione sugli assassini. Mentre per le indagini è stata richiesta anche la collaborazione di Fbi, Europol, servizi olandesi e finlandesi. Per la ricerca della verità anche l'Unione Europa ha fatto sentire la propria voce. Il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, partecipando ai funerali su invito della famiglia, ha assicurato che Strasburgo “non smetterà di tenere i riflettori puntati su questa vicenda”. Inoltre, una delegazione di eurodeputati è volata a La Valletta nei giorni scorsi per esprimere preoccupazioni sul rispetto dello stato di diritto a Malta. E per avvertire le autorità locali che “la percezione di impunità non può proseguire”.

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