Il volo Mh17 della Malaysian è esploso “probabilmente come risultato di un danno strutturale causato da un grande numero di oggetti ad alta energia che lo hanno penetrato dall’esterno” e “non ci sono indicazioni che il crash sia stato causato da errore tecnico o da azioni dell’equipaggio”. Così recita il rapporto preliminare olandese. L’abbattimento dell’aereo è stata la seconda tragedia che ha colpito quest’anno la Malaysia Airlines, dopo la misteriosa sparizione a marzo del volo MH370, e ha messo sotto i riflettori globali la rivolta in Est Ucraina.
Gli inquirenti sperano di tornare sulla scena dello schianto se il cessate il fuoco firmato dal governo di Kiev e dai ribelli terrà. Il governo di Poroshenko ha accusato i separatisti di ripetute violazioni, da venerdì sono stati uccisi quattro dei suoi soldati, mentre stanotte l’aeroporto di Donetsk, controllato dal suo esercito, è stato colpito dai mortai ribelli. Sabato una donna è rimasta uccisa in un’offensiva ribelle dei filorussi a Mariupol, epicentro degli scontri a seguito dell’operazione lampo lanciata dai separatisti ad agosto.
Ieri l’Unione europea ha concordato una serie di nuove sanzioni per la guerra in Est Ucraina e ha precisato che potranno essere sospese “a seconda della situazione sul terreno, la Ue è pronta a rivedere le sanzioni concordate in tutto o in parte” ha detto il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy. Le nuove misure impediscono alle maggiori società pubbliche russe nel campo dell’energia e della difesa di utilizzare i mercati europei per raccogliere capitali e prevedono nuovi congelamenti dei beni e divieti di ingresso per i funzionari russi. La Russia ha dal canto suo promesso risposte “asimmetriche”, come ad esempio il divieto di sorvolo del territorio russo da parte delle compagnie europee.
Tuttavia martedì il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo ucraino Petro Poroshenko in una conversazione telefonica hanno concordato di lavorare per il rispetto della tregua, la prima appoggiata sia da Kiev che da Mosca da quando la guerra è scoppiata da aprile.
Sull’argomento è intervenuta anche il ministro, Roberta Pinotti, durante l’incontro informale dei ministri della Difesa dell’Unione europea nella veste di presidente di turno, sottolineando che: “C’è e ci deve essere spazio per la politica, ma in primo luogo il confronto armato deve cessare. Il cessate il fuoco deve essere rispettato e pienamente attuato da tutte le parti in causa e deve essere il primo passo verso una soluzione politica sostenibile, basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”.