Tracce degli anticorpi dell'antrace sono state rinvenute nel sistema immunitario di uno dei disertori nordcoreani che nel 2017 si sono rifugiati in Corea del Sud. Scoperta che, secondo Seul, riconduce a due scenari: l'esposizione del militare al batterio o il trattamento con un vaccino. A riferirlo sono state le autorità del Sud, citate da Skynews, che però non hanno fornito l'identità del soldato infettato.
Armi biologiche
Non è la prima volta che, in relazione alla Corea del Nord, si parla del possibile sviluppo di armi biologiche. Nel 2006, cinque mesi prima del primo test missilistico del regime, l'intelligence Usa inviò un rapporto al Congresso secondo cui erano in corso lavori segreti su un'arma batteriologica. Il regime, che aveva da tempo ottenuto gli agenti patogeni del vaiolo e dell'antrace, aveva riunito gruppi di scienziati per avviare un programma specifico, ma sembrava non avere alcune delle capacità tecniche. Oltre dieci anni dopo, però, questi ostacoli sembrerebbero essere caduti. “Le capacità – scientifiche e tecnologiche – ora esistono”, ha detto recentemente un funzionario Usa. E gli esperti hanno avvertito che Kim Jong Un potrebbe essere pronto all'uso di agenti biologici sui Paesi vicini o sulle truppe Usa in un futuro (eventuale) conflitto.
Allarme
Sino ad ora gli 007 statunitensi non hanno ancora avuto prove concrete che il dittatore abbia ordinato la produzione di tali armi. “Che i nordcoreani abbiano agenti biologici è noto“, ha spiegato una fonte al Washington Post qualche giorno fa: “Ma rimane la domanda: perché hanno acquisito materiale e sviluppato le tecnologie ma ancora non hanno prodotto le armi?”. A suo parere le agenzie di intelligence potrebbero non aver rilevato cambiamenti nel programma perché le nuove strutture produttive sono ben camuffate all'interno di impianti dell'industria civile apparentemente impegnati nella produzione del settore agricolo e farmaceutico. Se la produzione industriale di agenti patogeni “dovesse iniziare domani, potremmo non saperlo – ha detto ancora la fonte – a meno che non siamo così fortunati da avere un informatore al posto giusto”.