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Tour degli States: Trump a caccia di voti

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Un referendum su se stesso. Così Donald Trump vive le prossime elezioni di medio termine. E, con il partito democratico dato per favorito, è logico che il presidente Usa spenda ogni energia per cercare voti che facciano risalire il partito repubblicano. 

Tour de force

A partire da mercoledì Trump farà 11 comizi nei 6 giorni prima del voto (in programma il 6 novembre), con tappe in Florida, Montana, Indiana, Missouri e altri Stati in bilico che potrebbero decidere chi controllerà il Senato degli Stati Uniti. Mercoledì Trump volerà in Florida per sostenere la candidatura a governatore del repubblicano Ron DeSantis, poi andrà a Columbia, in Montana, dove il candidato del Grand Old Party (Gop) al Senato, Josh Hawley, attuale procuratore generale dello Stato, spera di scalzare la democratica Claire McCaskill. Venerdì inizierà la campagna in West Virginia, per il candidato Gop al Senato Joe Manchin e poi a si sposterà ad Indianapolis, in Indiana, per offrire sostegno al repubblicano Mike Braun

Sabato il presidente parlerà prima in Montana, a Bozeman, per la terza volta di inizio settembre, per sostenere il candidato Gop al Senato Matt Rosendale. Si sposterà poi a Pensacola, in Florida, per un altro comizio con DeSantis. Trump sostiene anche la candidatura al Senato del governatore uscente della Florida, Rick Scott, che però non si è ancora mai visto al fianco del presidente per un comizio. Domenica, Trump andrà in Georgia, a Macon, per sostenere il candidato Gop a governatore Brina Kemp e poi a Chattanooga, Tennessee per la repubblicana Marsha Blackburn che corre per il posto al Senato lasciato libero da Bob Corker. Il giorno prima delle elezioni, il miliardario terrà tre comizi, sempre per candidati Gop al Senato in Ohio, Indiana e Missouri. Dallo scorso primo ottobre Trump ha già fatto 15 comizi elettorali. Il copione è quasi sempre lo stesso: attacca i democratici, i media e chiunque si permetta di criticarlo, denuncia l'invasione da parte di carovane di migranti dal confine con il Messico e si presenta come l'unico in grado di garantire sicurezza contro il crimine.

Daniele Vice: